Mes, Salvini all’attacco di Conte: “Ho i messaggi, sempre detto non firmiamo un ca**o”

di redazione Blitz
Pubblicato il 28 Novembre 2019 - 14:39 OLTRE 6 MESI FA
Mes, Salvini all'attacco di Conte: "Ho i messaggi, sempre detto non firmiamo un ca**o"

Matteo Salvini sventola il telefono alla conferenza stampa della Lega sul Mes

ROMA – “Chi è a questo tavolo ha ampissime prove di messaggi, di interlocuzioni whatsappistiche, sulla nostra posizione che era ‘non firmiamo un ca**o'”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in una conferenza stampa alla Camera va all’attacco sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità, ossia il fondo salva-Stati che dopo mesi di negoziati è ormai a un passo dal traguardo.

Salvini si difende a proposito della posizione assunta dal suo partito all’epoca del primo governo Conte sulla riforma del Mes e sventola il telefono affermando di avere le prove: “Ci sono i messaggi scambiati col premier Conte, ci sono le interlocuzioni col ministero dell’Economia”.

“Quello che viene detto in Cdm è segreto, non voglio violarlo, ma se necessario qualche messaggio lo posso pure girare”, afferma Salvini. “Dentro e fuori dal Cdm ci assicuravano ‘non abbiamo preso nessun impegno’ – insiste – Se dovessimo scoprire che qualcuno invece l’impegno l’ha preso, eh beh, la cosa cambia…”, ha aggiunto l’ex vicepremier, spiegando che “gli avvocati stanno studiando”, a proposito della sua accusa di “tradimento” dell’interesse nazionale, le possibili conseguenze penali per gli esponenti del Governo coinvolti.

Quindi chiama in causa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.  “Chiederemo al garante della Costituzione di farla valere. Questo è un attentato alla sovranità nazionale”, dice Salvini che accusa Conte di “un atto gravissimo, un attentato ai danni del popolo italiano. Deve venire in aula e dal nostro punto di vista deve rassegnare le dimissioni”. “Chiediamo un incontro al presidente Mattarella per evitare la firma su un trattato che sarebbe mortale per l’economia italiana”, conclude.

Fonte video: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev