Papa Francesco, elogio alle donne: “Hanno creduto per prime”

Pubblicato il 3 Aprile 2013 - 17:29| Aggiornato il 9 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

CITTA’ DEL VATICANO – “Le donne per prime hanno creduto, le donne hanno avuto il coraggio di raccontare, le donne hanno testimoniato la fede. Loro hanno creduto, gli uomini no: Pietro andrà  al sepolcro a cercare prove e Tommaso vorrà toccare con le sue mani le ferite di Gesù”. Papa Francesco legge così il ruolo di Maria Maddalena, Maria di Giacomo e Salomè che trovano il sepolcro di Gesù vuoto.

E nelle tre donne prime testimoni della resurrezione vede anche un segno della ”storicità” del racconto evangelico: ”Secondo la legge giudaica di quel tempo le donne e i bambini non potevano rendere una testimonianza affidabile, nei vangeli invece le donne hanno un ruolo primario, fondamentale”, e ”se il racconto fosse stato inventato, nel contesto di quel tempo non sarebbe stato assegnato alle donne” il ruolo di testimoni.

Poi un appello alle ”mamme e le nonne” a continuare il proprio ruolo di annuncio della fede. ”Per Dio conta il cuore – spiega il Papa davanti a oltre 30mila fedeli in piazza per l’udienza generale – quanto siamo aperti a lui, se siamo come bambini che si fidano, ma questo ci fa riflettere su quanto le donne abbiano fatto nel cammino di fede e quanto ancora facciano nell’aprire le porte al Signore, nel comunicarlo”.

Sempre a braccio, e ancora una volta suscitando l’entusiasmo della piazza, Francesco ha constatato la presenza di tanti ragazzi e li ha incitati a portare avanti ”la speranza, voi testimoni di Gesù – ha detto – portate avanti il testimone che Gesù è vivo e questo darà speranza a questo mondo invecchiato per le guerre, per il peccato, avanti giovani”.

E’ tutto qui il cuore della udienza generale, durante la quale il Papa ha ripreso le catechesi dell’Anno della fede indetto da Benedetto XVI, e continuato a riflettere sul credo, cioè la proclamazione della fede. Insieme ricca e accessibile la predicazione. Immediato ancora lo stile di approccio alla folla: lungo giro in jeep all’arrivo, salutando soprattutto bambini, e lungo giro a piedi tra le transenne alla fine, salutando persone di tutte le eta’, tra cui un gruppo di diaconi gesuiti, e naturalmente i malati in carrozzella che lo aspettavano in prossimità dell’Arco delle campane. Grande entusiasmo in piazza, anche per la presenza dei diecimila della diocesi di Milano, in pellegrinaggio con i cardinali Angelo Scola e Dionigi Tettamanzi.