Prodi: “Quando ho incontrato Grillo non dormivo” (video)

Pubblicato il 7 Marzo 2013 - 16:48| Aggiornato il 9 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Romano Prodi racconta di non aver “dormito all’incontro con Grillo” che avvenne nel giugno del 2006 quando alla guida del governo c’era lui. A margine di un convegno che si è svolto a Roma, l’ex premier ha risposto così ai giornalisti che gli chiedevano un opinione sul leader di M5S. Il Professore ha poi aggiunto di non aver mai visto privatamente Casaleggio e di averlo incontrato soltanto in un’occasione in cui c’erano altre 120 persone.

Sulla difficile situazione politica, Prodi ha invece predicato calma: “Lasciamo depositare la sabbia, che si sedimenti bene la sabbia: avremo un orizzonte più chiaro”.

L’INCONTRO CON CASALEGGIO – Ad aver accusato il professore di aver visto Casaleggio era stato Libero con un articolo del 22 febbraio dal titolo “Grillo inciucia con Prodi”. La portavoce di Prodi però, il giorno dopo aveva spiegato come si era svolto l’incontro tra i due. Oltre a loro, c’erano infatti altre 120 persone. “La malafede di Libero non sorprende più da tempo – spiegava subito dopo l’uscita dell’articolo Sandra Zampa -. La tesi  si fonda sulla falsa notizia secondo cui ‘nei giorni scorsi Prodi in persona si è recato in visita da Casaleggio per discutere proprio del Quirinale’. L’incontro tra il Presidente Prodi e Casaleggio fu talmente segreto da aver avuto luogo diversi mesi fa a Milano, dove in occasione del World Business Forum, era prevista una colazione di lavoro per 120 persone. Due delle quali portano il nome di Prodi e Casaleggio che si sono trovati insieme solo ed esclusivamente come invitati in qualità di partecipanti al Forum dagli organizzatori dello stesso. Questo è l’unico, casuale incontro tra le persone chiamate in causa da Libero. Un incontro – conclude Zampa – talmente segreto da aver avuto luogo alla presenza di 120 persone, come si vede, le bugie hanno le gambe corte”.

PRODI INCONTRA GRILLO – Grillo incontrò Prodi nel 2006. Il noto comico genovese, accusò il Professore di essersi addormentato in quell’occasione. Ecco cosa scrisse Grillo:

“Insomma, mentre osservavo Prodi, a un certo punto ho detto: “Si è addormentato! Chiamate Oliver Sacks!”. Mi hanno risposto: “Stia tranquillo… sta pensando”. Ma a che stava pensando? Non lo sappiamo, mi hanno detto. Secondo me, che pensasse oppure no, il fatto interessante era l’atteggiamento assolutamente bonario, come se avesse un paio di pantofole enormi che gli arrivavano fino al cervello. Di colpo ho avuto l’illuminazione: ero di fronte a un uomo che stava vivendo in uno stato crepuscolare della coscienza, una condizione del tipo “ci sono ma non ci sono” o anche “attendere prego: sono altrove, nel mio mondo, e sto bene”. Non sto scherzando, parlo sul serio, sono uno che se ne intende di belinate, ci ho fatto i soldi per tutta la vita”

Ma cosa era andato a fare Grillo da Prodi? Ecco come racconta l’incontro Repubblica in un articolo pubblicato l’8 giugno 2006:

“Beppe Grillo ha portato oggi al presidente del Consiglio Romano Prodi una lettera di prelicenziamento. Per adesso “lasciamolo lavorare – ha spiegato il comico genovese – sennò torna Berlusconi. Però se entro poco tempo” non ottempererà agli impegni presi con i cittadini, “lo licenziamo, insieme a tutti i suoi ministri. Perché loro sono i veri co-co-co., i dipendenti a tempo determinatissimo, e noi siamo i datori di lavoro”. Per l’iniziativa, lanciata attraverso il suo visitatissimo blog, Grillo ha raccolto un milione e mezzo di firme. 
“La avvisiamo – si legge nella lettera – quali datori di lavoro, della procedura che adotteremo nel caso i Suoi Ministri non ottemperassero a quanto promesso nei settori di competenza”. “La informiamo – prosegue – che prima di dar corso a eventuali provvedimenti (che potrebbero arrivare al licenziamento) attenderemo le giustificazioni che Ella ci vorrà fornire entro cinque giorni dalla nostra richiesta, dopodiché ci riserveremo di comunicarle le nostre decisioni”. 

 “Ho chiesto a Prodi – racconta poi Grillo – di spiegare qual è il senso che hanno della modernità, che idea hanno. Se pensano che l’Italia debba diventare una piattaforma logistica dell’Europa. L’ho detto a mio figlio: preferirebbe emigrare”. Prodi ha preso atto delle sue richieste e ha promesso di consegnare la lettera a tutti i ministri. 

Il comico, poi, ha aperto una riflessione sull’energia, ricordando che nel ’92 il costo della bolletta prevede che il 7% vada per le fonti rinnovabili. “E oggi – continua – si spendono 30 miliardi di euro per gli inceneritori. Una balla, un incantesimo, sonofinanziati con i soldi che paghiamo sulle rinnovabili. Io sto facendo un giro nelle piazze contro gli inceneritori”. 

Grillo, poi, si è lanciato in uno dei suoi lunghi discorsi: contro Paolo Scaroni (“Non vi vergognate di avere gente come lui in posti strategici? Compra centrali nucleari a nome nostro in Slovacchia”); i giornalisti (“Non vi vergognate di stare qui con i vostri microfonini che mettete sotto la bocca di chiunque esce?”); l’alta velocità (“A cosa serve? A spostare una mozzarella a 300 all’ora?”); i parlamentari (“Qui a fianco c’è Montecitorio e ci sono venti parlamentari condannati, che fanno le leggi… manco in Uzbekistan”)”.