Qandeel Baloch, “Kim Kardashian del Pakistan”, uccisa (anche) per questo video

di redazione Blitz
Pubblicato il 18 Luglio 2016 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA
Qandeel Baloch, "Kim Kardashian del Pakistan", uccisa (anche) per questo video

Qandeel Baloch, “Kim Kardashian del Pakistan”, uccisa (anche) per questo video

ISLAMABAD – Un video si aggiunge alle foto che hanno spinto Wasim Azee ad uccidere la sorella Qandeel Baloch, modella pachistana di 26 anni. Si tratta di un video pubblicato su YouTube in cui la ragazza balla in un modo che, soprattutto in un Paese musulmano, può essere considerato spinto.

Un video che si aggiunge alle foto in pose sexy pubblicate da Qandeel sul suo account Instagram. Foto che, insieme a quel video, le sono costate la morte. Ennesimo delitto d’onore in un Paese, il Pakistan, in cui ogni giorno, in media, tre donne perdono la vita per questioni simili, uccise soprattutto dai loro familiari.

L’omicidio della ragazza, molto nota sui social network, è avvenuto nella casa dei genitori a Multan City (Pakistan centrale). La polizia ha arrestato il fratello e ha parlato esplicitamente di “delitto d’onore”.

In un rapporto sull’omicidio gli inquirenti hanno scritto che “sul suo corpo non vi sono ferite, ma i segni rilevati sul collo indicherebbero una morte per strangolamento”. Il fratello, Wasim, 30 anni, l’aveva ripetutamente minacciata per le foto da lei pubblicate nella sua pagina Facebook. Attualmente è latitante e ricercato.

Nata in quartiere povero di Dera Ghazi Khan (provincia di Punjab) la Baloch, che si chiamava inizialmente Fauzia Azee, sin da piccola aveva fatto lavori di ogni genere, e ad un certo punto era riuscita a farsi assumere come hostess da una compagnia di autobus per il trasporto di passeggeri.

Di recente il quotidiano The Daily Pakistan le aveva dedicato un ampio reportage intitolato “La storia di ‘Cenerentola’ Quandeel: come una hostess di autobus è diventata una discussa reginetta di Karachi”.

Stregata dal mondo dello spettacolo, sapendo cosa questo comportasse in un Paese come il Pakistan, la giovane aveva deciso di trasferirsi nel 2007 in Sudafrica per dare sfogo alle sue ambizioni. Dopo esperienze anche in vari Paesi d’Europa ed in Medio Oriente, era tornata anni fa nella sua terra natale, suscitando subito l’entusiasmo dei suoi fan, ma anche severe critiche da parte dei religiosi islamici.

Questo le aveva causato problemi di incolumità tanto che aveva scritto tre settimane fa al ministero dell’Interno sostenendo, anche in una conferenza stampa, di essere minacciata e chiedendo quindi protezione da parte della polizia. Fra gli annunci che quest’anno avevano fatto scalpore, la promessa di esibirsi in uno spogliarello se il Pakistan avesse vinto un match con l’India (perso però) nei mondiali T20 di cricket, dedicato al capitano della squadra, Shahid Khan Afridi.