Rcs a Mondadori: Rizzoli-Bur-Bompiani-Marsilio sì, Adelphi..

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2015 - 08:18 OLTRE 6 MESI FA
Rcs a Mondadori: Rizzoli-Bur-Bompiani-Marsilio sì, Adelphi..

Rcs a Mondadori: Rizzoli-Bur-Bompiani-Marsilio sì, Adelphi.. (foto Ansa)

MILANO – Rcs Libri è stata venduta alla Mondadori: la divisione del gruppo del Corriere della Sera, cui fanno capo marchi come Rizzoli, Bur, Bompiani e Marsilio, va per 127,5 milioni alla controllata Fininvest, titolare anche di case editrici come Einaudi, Piemme e Sperling & Kupfer. Sabina Rosset sull’Ansa spiega che la firma del contratto di compravendita, seguita a una trattativa ‘non-stop’ anche dopo lo scadere dell’esclusiva al 30 settembre, alla fine è arrivata in nottata, a valle anche dei consigli di amministrazione delle due aziende, con il voto unanime – è stato sottolineato – nel Cda Rcs.

Adelphi resterà esclusa dal passaggio a Mondadori: nell’ambito del riassetto il fondatore e socio Roberto Calasso acquisterà il 58% in mano a Rcs, come previsto dalle opzioni concordate a suo tempo. Quanto invece alla Marsilio Editore, di cui oggi Rcs ha il 50,99%, al momento del closing passerà per una quota del 94,7% al gruppo di Segrate. Con la vendita Rcs potrà raggiungere, seppur con diversi tempi e asset, gli obiettivi sulle dismissioni concordati con le banche finanziatrici (250 milioni di cessioni entro fine settembre), evitando così di sforare i vincoli finanziari (covenant), che le avrebbero altrimenti imposto un aumento di capitale per quasi 200 milioni.

Il corrispettivo dell’operazione verrà regolato per cassa al closing, ha spiegato più nel dettaglio l’azienda. La cessione le permetterà da un lato di disporre di risorse finanziarie per gli investimenti di sviluppo del business, ha chiarito, dall’altro di rafforzare la propria struttura finanziaria e di procedere nel percorso di ridefinizione dei principali termini del contratto di finanziamento in essere con gli istituti finanziatori.

Per parte sua Mondadori ha affermato che l’accordo consentirà al gruppo di consolidare la propria presenza in Italia nel mercato dei libri trade e nell’editoria scolastica, nonché negli illustrati a livello internazionale. Le attività oggetto della vendita hanno registrato nell’esercizio 2014 ricavi pro forma per 221,6 milioni, margine operativo lordo ante oneri non ricorrenti per 8,8 milioni e investimenti per 11 milioni, di cui 1,7 milioni destinati al rinnovo delle librerie Rizzoli.

Il prezzo di 127,5 milioni è stato valutato sulla base di un enterprise value di 130 milioni, con un indebitamento netto di 2,5 milioni (medio e rettificato, includendo anche le quote in Marsilio da riacquistare). Sono poi previsti meccanismi di aggiustamento del prezzo per 5 milioni di euro, in base ai risultati 2015 della Libri, oltre a un incasso ulteriore a favore di Rcs per 2,5 milioni sulla base dei risultati aggregati 2017 delle attività librarie.

Tutte le testate Rcs potranno continuare a esercitare un’attività editoriale libraria, come oggi offerto ai propri lettori. Rcs mantiene poi la titolarità del marchio Rizzoli, attività libraria esclusa. Il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’approvazione delle autorità. Se ci fossero delle autorizzazioni condizionate, è stato chiarito, “non pregiudicheranno il completamento dell’operazione e non comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs MediaGroup”.

Il riferimento è al probabile esame dell’autorità per la concorrenza, visto che nell’operazione il primo gruppo librario italiano va ad acquistare il secondo del paese: secondo alcune stime risalenti a quest’estate il nuovo soggetto avrebbe oltre il 38% del mercato. Anche per questo nel corso dei mesi non sono mancate anche delle prese di posizione polemiche tra gli scrittori contro il riassetto.