Rubavano auto e rivendevano pezzi: 13 arresti, 3 minorenni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 2 Febbraio 2016 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA

BARI – Rubavano auto e rivendevano pezzi: 13 arresti, 3 minorenni. I carabinieri di Bari hanno arrestato 13 persone, tra cui 3 minori, che sono accusate di far parte di un’associazione per delinquere finalizza al furto di auto, alla ricettazione e al riciclaggio. Le indagini sono partite nel 2015 con intercettazioni, localizzazioni satellitari, servizi di osservazione, pedinamento e controllo, analisi documentale e di tabulati telefonici. Sei persone sono state arrestate in flagranza ed è anche stata sequestra un’intera area adibita a deposito di pezzi di ricambio di auto del valore di oltre 200mila euro. Trovate anche 23 scocche cannibalizzate.

I ladri agivano molto spesso su commissione riuscendo ad assecondare qualunque richiesta di mercato da parte dei rivenditori di pezzi di auto. Al gruppo occorrevano al massimo quattro minuti per disinnescare l’antifurto e allontanarsi con l’auto rubata che, successivamente, veniva consegnata alla squadra di tagliatori, la cui officina erano le impervie campagne andriesi, per il sezionamento delle componenti elettroniche e meccaniche. Abbandonata la scocca cannibalizzata, i pezzi venivano trasportati presso gli autodemolitori compiacenti per la successiva reimmissione nel mercato legale.

Secondo l’accusa, il gruppo aveva contatti con la criminalità organizzata locale ed era in grado di incanalare la merce rubata, anche auto di lusso e di recente immatricolazione, nei percorsi commerciali legali, avvalendosi di documentazione in apparenza lecita.

Al gruppo vengono attribuiti 30 furti d’auto in 5 mesi molti dei quali su commissione. Le vetture dopo il furto venivano “cannibalizzate” per mettere sul mercato pezzi di ricambio che venivano ripuliti e corredati di documenti grazie alla complicità di alcuni autodemolitori .

L’auto, dopo il furto  veniva consegnata ad una squadra di persone che la smontava in alcune case di campagna. I furti sono stati compiuti nella provincia di Bari, di Barletta-Andria-Trani e di Foggia. Talvolta, le vittime venivano intimidite e costrette a rinunciare a presentare la denuncia.