Scontri a Montecitorio, dallo sciamano Ermes alla ristoratrice in lacrime: “Lavoro per un euro” VIDEO

di Daniela Lauria
Pubblicato il 6 Aprile 2021 - 21:04 OLTRE 6 MESI FA
Capitol Hill all'italiana, all'assalto i senza euro e i senza gli euro di prima. Stampa osserva precetto: gente ha sempre ragione

Capitol Hill all’italiana, all’assalto i senza euro e i senza gli euro di prima. Stampa osserva precetto: gente ha sempre ragione (Foto Ansa)

Scontri a Montecitorio: è doloroso ascoltare la disperazione di commercianti e ristoratori che martedì 6 aprile si sono riuniti davanti al Parlamento a Roma per chiedere riaperture. C’è Lorena, 62 anni, e “tutti i suoi soldi in un bar aperto 15 anni fa a Bologna e che da un anno è solo in perdita”. Piange sommessamente, consolata da un poliziotto, mentre nella piazza davanti a Palazzo Chigi gli agenti caricano i manifestanti. Piange perché, dice quasi vergognandosi, “ormai lavoro per un euro all’ora”.

Poco più in là si distingue la figura dello sciamano Ermes, 51enne ristoratore modenese, arringa la folla vestito come Jack Angeli, il vichingo complottista dell’assalto di Capitol Hill. “Mi sono dovuto vestire da pagliaccio per attirare l’attenzione. Spero che ora qualcuno si accorga di noi e ci ascolti. Sono andato dagli strozzini per pagare i dipendenti”, dice con un certo disperato disincanto circondato da fotografi e cameraman.

Tra Lorena e Ermes ribolle la rabbia di commercianti, partite Iva, proprietari di palestre (“anzi ormai ex proprietari”), ristoratori. Ai margini, vestiti di nero, cappucci d’ordinanza, silenti ma vigili, i militanti di CasaPound che si sono voluti unire alla protesta del movimento #IoApro.

Aggiornamento ore 21:04

Scontri Montecitorio, il bilancio

In serata, ricostruendo quanto accaduto, fonti investigative e di intelligence spiegano che tra i commercianti si sarebbero infiltrati alcuni gruppi, con l’obiettivo di strumentalizzare il disagio sociale.

Commentando i disordini il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha spiegato che “in questo momento le proteste sono alimentate dalla situazione estremamente delicata per il Paese, ma è inammissibile qualsiasi comportamento violento nei confronti di chi è impegnato a difendere la legalità e la sicurezza”.

Dopo ore la tensione è rientrata e non è mancata la comprensione da parte degli agenti – uno dei quali si è tolto il casco andando a parlare con i manifestanti che hanno applaudito il suo gesto – consapevoli del fatto che la maggior parte di quei negozianti non avesse certo intenzioni violente.

Il bilancio finale, tra cariche e lanci di oggetti è di sette manifestanti fermati e almeno due poliziotti feriti.

Scontri Montecitorio, la prima vera piazza di protesta e la macchia di CasaPound

La prima, vera, piazza di protesta contro le misure anti Covid è fatta di tante storie diverse, strazianti, e poca politica, se non fosse per la macchia nera dell’estrema destra di CasaPound. Ad unirli è la disperazione e l’esasperazione “per l’assenza di prospettiva”. Un futuro nero che unisce dipendenti e proprietari di aziende, ora dalla stessa parte della barricata a protestare contro “le misure che ci affamano da un anno”.

Lo dicono all’unisono un uomo, chiaro accento del nord, e un suo dipendente immigrato: “Siamo qui assieme per ricordare all’Italia l’articolo 1 della Costituzione”, dice il datore di lavoro. Il dipendente annuisce.

Altri manifestanti distribuiscono necrologi in cui si annuncia la morte di palestre e Partite Iva. Il grosso della piazza lo fanno i ristoratori del movimento #IoApro arrivati da ogni dove. “Non vogliamo contributi, non vogliamo sostegni, vogliamo lavorare, fateci alzare le serrande”, ripetono.

Qualcuno sottovoce dice di essersi rivolto “agli usurai per andare avanti”, altri parlano di “criminalità in agguato per prendersi tutto”. Qualcuno indossa la mascherina. Molti non la hanno perché “è un anno che le portiamo e la gente continua a morire, è un anno che siamo chiusi e non è cambiato niente”.

Però la maggior parte di loro non vuole essere etichettata come “negazionista o no mask”. O peggio no vax. “Fateci riaprire, ascoltateci, dateci una speranza”, dice un ristoratore mentre s’incammina tra le serrande abbassate del centro di Roma.

Scontri Montecitorio, il VIDEO dall’alto

Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev