TOKYO – La casa balla violentemente, le suppellettili volano per la stanza, gli armadi cadono, ma l’edificio resta perfettamente in piedi. Sono le immagini drammatiche del terremoto di Tohoku, in Giappone, avvenuto nel 2011. Nove gradi di terrore, classificati come il quarto sisma più forte del mondo. Eppure, grazie alle innovazioni antisismiche dell’edilizia giapponese, gli edifici non sono crollati.
Il video è terrificante: la casalinga è disperata, urla, cerca di salvare il salvabile. Ma dopo la lunghissima scossa, tutto torna come prima. Fuori dalla finestra lo scenario è surreale: i grattacieli non si sono mossi di un millimetro. In giro non ci sono nuvole di polvere, niente crolli o calcinacci.
La distruzione è arrivata poco dopo, quando in seguito alla scossa si è generato uno tsunami con onde alte oltre 10 metri che hanno raggiunto una velocità di circa 750 km/h, travolgendo 400 km di costa. Si contarono oltre 13 mila morti e 14 mila dispersi: il 90% annegati per la forza del maremoto. In alcuni casi l’acqua penetrò nell’entroterra fino a 20 km. I danni furono impressionanti, con 11 centrali nucleari danneggiate. Ma al solo terremoto il Giappone era preparato e aveva resistito egregiamente.