YOUTUBE Brasile, camion cisterna prende fuoco in autostrada: a fuoco 12 auto

di redazione Blitz
Pubblicato il 5 Luglio 2016 - 05:30 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Brasile, camion cisterna prende fuoco in autostrada: a fuoco 12 auto

YOUTUBE Brasile, camion cisterna prende fuoco in autostrada: a fuoco 12 auto

SAN PAOLO – Drammatico incidente in Brasile: tre persone sono morte e quindici sono rimaste ferite dopo che, sulla autostrada BR-277 a Morretes, nello stato brasiliano di Parana, un camion cisterna che trasportava carburante ha tamponato un’auto ed ha preso fuoco.

L’incendio si è propagato ad altri veicoli, arrivando a coinvolgerne dodici, in quello che è apparso ai testimoni come un vero inferno di fuoco. Le tre vittime erano nell’auto tamponata dal camion, e secondo il racconto di alcuni testimoni uno degli uomini a bordo sarebbe riuscito ad estrarre vivo un bimbo prima di morire carbonizzato. Il piccolo è stato trovato nei boschi vicino all’autostrada.

Davvero terribile lo scenario che si è presentato agli occhi dei soccorritori, come si può vedere in questo video: una vera e propria colonna di auto fumanti, in fiamme, distrutte, cartocci di lamiere lungo l’autostrada. Le immagini che si sono presentate sulla carreggiata coinvolta nell’incidente sembrano quasi una scena di guerra.

Lo scorso 9 giugno un altro tragico incidente stradale era avvenuto in Brasile. Un pullman con a bordo decine di studenti universitari si era infatti ribaltato ed era uscito fuori strada lungo la Mogi-Bertioga, che collega le città di Biritiba-Mirim e Bertioga, nel litorale di San Paolo. Diciotto i morti, tra cui l’autista, e diciassette feriti.

Il pullman stava rientrando a Sao Sebastiao, al termine delle lezioni, quando, dopo aver perso il controllo in curva, ha cappottato ed è finito in un avvallamento al lato della carreggiata. Drammatica la scena che si è presentata ai soccorritori: il mezzo aveva la parte frontale e superiore completamente distrutte. Sull’asfalto libri e zaini si sono sparsi ovunque. A terra anche tantissimi cellulari, che hanno squillato per ore ininterrottamente quando le famiglie dei giovani hanno notato che non erano ancora tornati a casa.