YOUTUBE Così le rane restano in equilibrio dopo il salto…

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2016 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono le ginnaste del regno animale e spesso le vediamo spuntare nelle sere umide d’estate (da ottobre a marzo). Stiamo parlando delle rane, ma più in generale anche di rospi, raganelle e altri anfibi. Le loro sorprendenti capacità acrobatiche sono da sempre oggetto di studio per gli scienziati. In particolare per la loro straordinaria capacità di atterrare perfettamente in equilibrio sulle superfici più disparate, perfino su una foglia di loto in mezzo all’acqua. Come fanno?

Un gruppo di biologi dell’Università del Massachussets ne ha studiato il salto fin nei minimi dettagli, utilizzando elettrodi e filmati ad alta velocità. Va da sé che gli anfibi hanno un innato e spiccato senso dell’equilibrio ed è a quello che si affidano piuttosto che alla vista. Anzi, prima di lanciarsi in volo chiudono proprio gli occhi, atterrando praticamente alla cieca.

In pratica sono in grado di determinare l’esatta posizione del corpo a mezz’aria e compensarla modificando la posizione degli anteriori per prepararsi all’atterraggio. Anatomicamente il fulcro del loro equilibrio ha sede in un organo situato nel loro orecchio interno proprio come il labirinto negli esseri umani. Ma negli anfibi è di gran lunga più efficiente e coordinato con gli arti.

Suzanne Cox, autrice dello studio, ha spiegato al Daily Mail: “Fino ad ora gatti, esseri umani e primati erano le uniche altre specie note per essere in grado di atterrare in modo sicuro senza fare affidamento sulla propria vista”.

I ricercatori hanno sottoposto alcuni rospi a degli esperimenti: li hanno fatti saltare su una superficie piana e poi in pendenza fino a 45°. Quando hanno provato a modificare l’inclinazione della superficie mentre il rospo era già a mezz’aria, l’atterraggio è filato comunque liscio. Segno che non fanno affidamento sulla propria vista ma sul proprio organo vestibolare, al pari degli uomini.