YOUTUBE Francia, ancora scontri contro la riforma del Lavoro

di redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2016 - 19:26 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Francia, ancora scontri contro la riforma del Lavoro

YOUTUBE Francia, ancora scontri contro la riforma del Lavoro

PARIGI – Continuano gli scontri in Francia tra polizia e manifestanti contro la contestatissima riforma del Lavoro del premier Manuel Valls ispirata al Jobs Act italiano. A Parigi c’è stata un’ennesima manifestazione, l’ottava, che si è snodata in un quartiere della Bastiglia presidiato dai blindati e dagli agenti intervenuti per arrestare un sospetto jihadista che si era barricato in un appartamenti in buolevard Henri IV, a meno di 200 metri dai manifestanti.

Intanto al blocco delle raffinerie e dei depositi di carburante oggi si è aggiunto quello dei diciannove centrali nucleari. Secondo le previsioni, gli impianti atomici non verranno spenti del tutto ma saranno possibili rallentamenti nella fornitura di energia elettrica.

NIENTE GIORNALI – Da segnalare oggi anche quello tra i maggiori quotidiani nazionali e il sindacato Cgt delle tipografie (Cgt-Filpac), intorno a un intervento di critica alla riforma della legge sul lavoro. Il sindacato, secondo la ricostruzione del settimanale Le Point, ha chiesto che il testo fosse pubblicato su tutti i quotidiani di oggi, minacciando uno sciopero immediato se la richiesta non fosse stata accettata.

La Federazione della stampa quotidiana nazionale non ha però voluto cedere a quello che in molti non esitano a definire “un ricatto”, e ha rifiutato la pubblicazione. La Cgt-Filpac ha quindi avviato lo sciopero, bloccando la stampa dei giornali che avrebbero dovuto essere stamattina in edicola. “E’ un ricatto puro e semplice. La posizione della federazione della stampa che ci rappresenta è semplice: non pubblichiamo testi sotto costrizione”, commenta il direttore di Liberation, Laurent Joffrin, accusando la Cgt di aver formulato la richiesta “come nel Padrino, in questi termini: è una richiesta che non potete rifiutare”. Ancora più duro il direttore di Le Figaro, Alexis Brezet, che parla di “metodi staliniani”, accusando la Cgt di “politicizzazione radicale”. Critiche forti sono venute anche dal direttore del quotidiano L’Opinion, che in un fermo editoriale bacchetta “questa intrusione scandalosa del sindacato nei contenuti dei media”, una “deplorevole minaccia alla democrazia”. Accusando esplicitamente la Cgt di “prendere in ostaggio” il Paese.

VALLS APRE A MODIFICHE, MA NIENTE RITIRO  – Intanto il premier Manuel Valls ha chiarito che il ritiro della riforma del lavoro “non è possibile”, ma “possiamo sempre apportare delle modifiche, dei miglioramenti”.  In particolare, in una intervista concessa a BFM-TV, il premier francese ha evocato la possibilità di “modifiche” e “miglioramenti” nella riforma del diritto del lavoro. Ma non ci sarà nessun ritiro della riforma. “Ritirare la riforma significherebbe impossibilità di governare. Questo Paese muore dell’impossibilità di riformarsi”, ha aggiunto il premier.