YOUTUBE Paratico, investe 15enne in bici e scappa. Video divide il web: “State sulle ciclabili”

di redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2017 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA
YOUTUBE Paratico, investe 15enne in bici e scappa. Video divide il web: "State sulle ciclabili"

Paratico, investe 15enne in bici e scappa. Video divide il web: “State sulle ciclabili”

BRESCIA – Ha investito un ragazzino in bici ed è scappato, senza fermarsi a prestare soccorso. E’ la scena filmata alcuni giorni fa sulle strade di Paratico, in provincia di Brescia. Fortunatamente il 15enne non ha riportato gravi traumi, solo qualche sbucciatura e un grande spavento. Ma il video finito online ha diviso il web: alcuni inveiscono contro il pirata della strada, ma la maggior parte ne prende le difese. “Statevene sulle ciclabili“, scrivono i più agguerriti. E ancora: “La strada è per le auto, non per i ciclisti”. “I ciclisti non rispettano alcuna regola”.

Pasquale Brioni, presidente della Polisportiva Albano Ciclismo di cui fanno parte giovanissimi tra i 6 e i 16 anni, spiega al quotidiano la Repubblica:

“Il ragazzo in bici ha 15 anni e non si è fatto nulla. Ma abbiamo deciso di pubblicare sul profilo Facebook della squadra il video girato da un accompagnatore che pedalava dietro di lui per denunciare l’omissione di soccorso dell’automobilista. Abbiamo chiesto agli utenti dei social di aiutarci a rintracciare chi era alla guida, ma l’obiettivo principale non è quello. Vogliamo richiamare l’attenzione sul comportamento di chi si rende conto di aver provocato la caduta di una persona e non ritiene nemmeno opportuno fermarsi un istante per accertarsi che stia bene”.

Sull’onda delle recenti tragedie in cui hanno perso la vita Nicky Hayden e Michele Scarponi, il web si è scatenato. In appena due giorni il video ha già registrato oltre 335mila visualizzazioni e 260o condivisioni. Tra gli 800 commenti apparsi in calce al filmato, i più sono in difesa dell’automobilista. “Rispettate il codice della strada”, scrivono rivolti agli amanti del pedale. E poi: “Se tutti gli sportivi si comportassero come i ciclisti, in Italia non si circolerebbe più”.

La Polisportiva ha denunciato l’accaduto anche ai vigili, ma senza ottenere alcun risultato: “Ci hanno detto che saremmo dovuti andare al pronto soccorso, in modo da poter presentare un referto medico che consentisse loro di dare il via alle indagini, ma non ci abbiamo neppure pensato. In quel momento l’unica cosa importante era che il ragazzo stesse bene”, spiega sempre Brioni a Repubblica. E conclude: “Mi ha ferito leggere molti commenti al video in cui l’intera categoria dei ciclisti viene attaccata con una ferocia incredibile. La nostra associazione è nata in oratorio. Siamo un gruppo di genitori che si danno da fare perché i giovani possano fare sport. Cerchiamo di portarli su strade poco trafficate, ma nella nostra zona è quasi impossibile trovarle”.