YOUTUBE Ritrovati scheletri dei Filistei: svolta nello studio della Bibbia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Luglio 2016 - 07:33 OLTRE 6 MESI FA
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TEL ZAFIT – Ritrovati scheletri dei Filistei: svolta nello studio della Bibbia. Ad Ashkelon, nel sud di Israele, un gruppo di archeologi ha riportato alla luce un cimitero risalente a 2.600 anni fa. Si tratta di un ritrovamento eccezionale, come ha sottolineato Daniel Maestro, studioso della Harvard University, che ha preso parte ai lavori sotto la guida dell’Antiquities Authority israeliana.

I resti delle 145 persone sepolte potrebbero infatti rivelare preziose informazioni sulla vita dei Filistei, antico popolo indoeuropeo del bacino del Mediterraneo, che abitò la regione litorale di Canaan, fra l’attuale Striscia di Gaza e Tel Aviv. Il filisteo per antonomasia è il soldato Golia (meglio noto come “Il gigante”), menzionato nella Bibbia e famoso per la sua battaglia contro Davide, re giudeo, che sarebbe avvenuta nel X secolo a.C

Lo scavo di Ashkelon fornisce un’immagine dei Filistei alternativa a quella negativa descritta dalla Bibbia. “Facevano una vita dura – ha spiegato l’archeologa Sherry Fox, – lo possiamo dedurre dai denti dove si riscontrano linee che indicano una interruzione della crescita, probabilmente dovuta a una carestia o a una febbre grave durante l’infanzia”. Secondo quanto riportato dal DailyMail, gli archeologi hanno tenuto al segreto la scoperta del cimitero per tre anni, al fine di evitare eventuali manifestazioni degli ebrei ultra-ortodossi sul sito.

Tra le fragili ossa dei quasi 150 Filistei, il team di ricercatori ha trovato anche juglets decorati, probabilmente contenenti oli profumati. Alcuni corpi avevano ancora addosso bracciali e orecchini. Altri armi. Gli archeologi hanno anche scoperto resti di cremazioni dei corpi. A detta degli esperti, una pratica assai rara, soprattutto perché costosa all’epoca.

“La vita cosmopolita qui risultava molto più elegante, mondana e collegata con le altre parti del Mediterraneo orientale”, ha detto l’archeologo Lawrence Stager, aggiungendo che “questo era in contrasto con lo stile di vita più modesto degli israeliti che vivevano sulle colline a est”.