MOSCA – Vladimir Putin usa il pugno duro e manda le teste di cuoio in due appartamenti che si trovano a Mosca e San Pietroburgo per arrestare dieci affiliati all’Isis. Gli arrestati provengono dagli stati dell’Asia centrale: nei due appartamenti erano in possesso di armi ed esplosivi prodotti in casa. Gli arrestati avrebbero già ammesso la loro affiliazione allo Stato islamico del Califfo Al Baghdadi. L’arresto è stato permesso grazie ai servizi segreti russi (Fsb, Servizi federali per la sicurezza della Federazione russa) che dichiarara:
“[Gli arrestati] avevano quattro potenti ordigni artigianali che sono stati loro sequestrati”. Sempre secondo fonti dei servizi segreti citati dalla testata governativa Rossiskaia Gazeta, gli arrestati progettavano attentati terroristici a Mosca e a San Pietroburgo simili a quelli di Parigi di un anno fa, con esplosioni di ordigni e spari tra la folla. Tagikistan e Kirghizistan hanno contribuito all’arresto dei dieci terroristi islamici che sempre secondo fonti governative russe avrebbero già confessato i loro legami con l’Isis.