Gli operai della Innse/ Giulietti contro Paragone: “Perché i ministri padani non hanno dato solidarietà alls loro gente?”

Pubblicato il 13 Agosto 2009 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

Bene ha fatto Blitz a dare rilievo all’editoriale del vice direttore di Libero Gianluigi Paragone che, meglio di ogni altro, svela la irritazione “padana” per la lotta vittoriosa degli operai della Innse e del loro sindacato, la Fiom con linguaggio un po’ truce degno della destra padronale di altri stagioni Paragone attacca ” la triplice ” e accusa i lavoratori di aver violato la costituzione e le norme sulla sicurezza.

Parole di fuoco, ma ci sorge spontanea qualche domanda: il diritto al lavoro è un diritto costituzionale? Perché tanto furore per gli operai invece,tanto silenzio per le leggi bavaglio che stravolgeranno la costituzione?

Come mai i ministri padani non si sono recati sotto la gru per esprimere solidarietà alla propria gente? Qualcuno forse era amico del vecchio proprietario che voleva chiudere e vendere l’area? Perché tanto legittimo amore per la prevenzione e la sicurezza non si sono sentiti quando il governo, padani compresi, ha annunciato l’intenzione di devastare il testo unico sulla sicurezza e di rendere più morbide le sanzioni per gli imprenditori senza scrupoli?

La verità è che gli operai di Milano hanno bucato l’oscurità mediatica,riproponendo la questione sociale,vera e propria bestia nera di una destra ottusa e di chi gioca le sue carte solo e soltanto sulla questione etnica,sul dialetto,sulla bandiera regionale,sui tg in dialetto.

Da qui la rabbia di chi vorrebbe cancellare politicamente e mediaticamente la crisi economica e sociale e, soprattutto, le donne e gli uomini che la incarnano.

Ci farebbe infine piacere sapere se il giornalista Paragone,vice direttore di Libero, sia lo stesso che, dopo avere avviato mille campagne, anche fondate, sulla Rai, sia stato di recente promosso vice direttore di Rai1, la rete che un tempo veniva chiamata la rete ammiraglia, quella che dovrebbe garantire tutto e tutti . La sua nomina, per altro, non ha ricevuto il voto favorevole del presidente garante Galimberti, che ha ritenuto eccessiva una designazione dell’ultimo secondo, dall’esterno e senza giustificata motivazione.

Forse la motivazione è arrivata oggi,con questo editoriale che riprende quasi alla lettera le polemiche di Berlusconi contro gli operai e contro chiunque,Tg3 in testa,osi ancora nominare la povertà e il conflitto sociale.

Dal momento che abbiamo sempre difeso la libera circolazione delle opinioni non chiederemo mai limitazioni di sorta per alcuno,ma ci piacerebbe sapere dalla Rai se questa sarà anche la nuova linea di Rai1 su questi temi e in che modo la Rai medesima intenda invece continuare a illuminare una questione sociale che,di giorno in giorno,si aggrava sempre più.

Non sappiamo se gli “operai appollaiati” sulla gru, per usare l’elegante espressione di Paragone, abbiano vinto o stravinto. Di sicuro hanno dato, insieme con le loro famiglie e i loro compagni, una straordinaria lezione di civiltà e di dignità, umana e politica.