Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, storico produttore di Ultimo tango a Parigi, Salò e Le 120 giornate di Sodoma

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Gennaio 2021 - 12:54 OLTRE 6 MESI FA
Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, storico produttore di Ultimo tango a Parigi, Salò e Le 120 giornate Sodoma

Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, storico produttore di Ultimo tango a Parigi, Salò e Le 120 giornate di Sodoma (foto da video)

Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, storico produttore di Ultimo tango a Parigi, Salò e Le 120 giornate di Sodoma. Grimaldi è morto di cause naturali, come specificato dal figlio Maurizio.

Si è sempre battuto per la libertà d’espressione ed il suo nome è legato    indissolubilménte alla realizzazione di film scandalo come Ultimo tango a Parigì di BertolucciSalò o le 120 giornate di Sodoma di Pasolini.

Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, dalla laurea in giurisprudenza alla carriera nel cinema

Laureato in giurisprudenza, avvocato, la sua carriera di produttore iniziò con il filone dello Spaghetti-western.

Prima di produrre film d’autore girati da grandi registi come Sergio Leone, Federico Fellini, Gillo Pontecorvo, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci e Martin Scorsese (per il suo Gangs of New York è stato candidato all’Oscar al miglior film).

I suoi film furono distribuiti a livello internazionale dalla United Artists. Nel 2009 il Centro Sperimentale di Cinematografia ha pubblicato un libro intitolato Alberto Grimaldi.

Alberto Grimaldi è morto a 95 anni, ha vinto il Leone d’oro

L’arte di produrre, scritto da Paola Savino, in cui per la prima volta si ripercorre l’intera carriera del produttore napoletano.

Nel 2015 alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia vince il Leone d’oro per il restauro del capolavoro pasoliniano‬ Salò o le 120 giornate di Sodoma.

Bernardo Bertolucci e il retroscena durante una intervista a Repubblica

Nell’intervista a Repubblica, Bertolucci rivela anche come avvenne la scelta di Marlon Brando per Ultimo tango a Parigi. “La Paramount – ricorda – rifiutò Ultimo tango a Parigi perché Marlon Brando era troppo vecchio e bolso: “Ma chi crede a un personaggio così?”, mi dissero.

Ma come, pensavo io, Francis (Coppola, ndr) sta montando Il padrino per la Paramount, e mi dicono di non prendere Brando! Allora ero ancora molto impulsivo e romantico. Gli dissi: “Non faccio il film se non ho Brando, grazie e arrivederci”. Quindi un mio geniale agente mi porta alla United Artist. Con il mio inglese ancora assai acerbo, racconto la storia e quelli decidono subito di fare il film. A quel punto chiamo il produttore Alberto Grimaldi che accetta subito, in verità non mi resi conto che lo stesso Grimaldi aveva prodotto Queimada di Gillo Pontecorvo con Brando”.