Cannes, aspettando Godard: il regista dà forfait, operazione promozionale?

Pubblicato il 17 Maggio 2010 - 19:02 OLTRE 6 MESI FA

Jean Luc Godard

Scoppia al festival il caso Godard. Il maestro della Nouvelle Vague, 80 anni il 3 dicembre prossimo, avrebbe dovuto presentare la suo ultima opera, Film Socialisme, per la quale c’era attesa spasmodica soprattutto dei critici di tutto il mondo. Mezz’ora prima dell’incontro ufficiale nel Palais du Festival è corsa voce che non sarebbe mai arrivato e l’ufficio stampa non ha potuto fare altro che confermare. “Con il festival andrei fino alla morte, ma non farò un passo in più” scrive Godard di suo pugno in un messaggio indirizzato al direttore del festival Thierry Fremaux, al distributore internazionale Wild Bunch e al produttore Vega Film. La scritta è accompagnata da due immagini: quella del regista giapponese Yasujiro Ozu e di Stanlio e Ollio, in mezzo la scritta in francese Cervelli infantili.

Come dire una delle provocazioni che piacciono al maestro francese dell’Ultimo respiro. In un altro messaggio, indirizzato agli stessi del primo, aggiunge: “in seguito a problemi di tipo greco – tragedia classica o crisi economica? ndr – non potrò essere a Cannes”. Questo è quanto, il resto sono ipotesi più o meno fantasiose per quella che certamente per Fremaux è stata una grana. E pensare che il festival aveva fatto il possibile per accoglierlo al meglio: dai tempi di Notre Musique, 2004, un suo film non era stato presentato nella selezione ufficiale e sebbene Jean-Luc Godard ha avuto dal festival la possibilità di scegliersi la collocazione che preferiva nelle varie sezioni in cui Cannes è organizzato – concorso, fuori concorso, ecc – lui ha detto che avrebbe avuto una speciale preferenza per la sala Debussy. Così, dice ufficialmente il festival, Film Socialisme é stato proiettato oggi per due volte, alle 11:15 e alle 16:30 nella sezione Un certain regard che ha sede nella Debussy (il concorso ad esempio è al Grand theatre Lumiere).

Che sia rimasto male per non essere in concorso? E una delle ipotesi è che abbia scelto il forfait alla conferenza stampa per fare rumore. Il film (che più cinefilo non si potrebbe) è tutto ambientato in una nave da crociera che solca il Mediterraneo e tenuto insieme da un eclettico mix di attori e personalità tra cui Patti Smith. “Cose, oro, cattivi ragazzi, animali, bambini leggende” sono alcuni dei sottotitoli che scorrono sopra le immagini di vita di bordo intrecciate a preoccupazioni politiche. Lui stesso ha descritto Film Socialisme come una sinfonia in tre movimenti. Il primo con passeggeri che sembrano tutti in vacanza: un filosofo (Alain Badiou), un ambasciatore palestinese (Elias Sanbar), una cantante americana (Patti Smith), un ex criminale di guerra, un agente segreto. Il secondo, un processo in cui bambini chiedono ai genitori di spiegare questioni come libertà, uguaglianza, fraternità e il terzo in cui si parla di sei miti (Egitto, Palestina, Odessa, Grecia, Napoli e Barcellona). Nel film c’é di tutto, dalla Corazzata Potiomkin a Goethe, dalla musica di Chet Baker a Mario Bava. Su Film Socialisme c’era attesa spasmodica dei fan del regista di Pierrot le fou e un ampio trailer fatto circolare l’ha aumentata: lunedì e martedì poi si è reso visibile su internet come video on demand.