Clooney racconta il fango della politica nel suo “Idi di marzo”

Pubblicato il 9 Dicembre 2011 - 14:56 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La politica raccontata da George Clooney in ‘Le idi di marzo’ ha ”un cuore davvero selvaggio”. E cosi’ se sei uno che ”ci crede”, sia agli ideali sia al suo datore di lavoro come fa Stephen Meyers (Ryan Gosling), talentuoso esperto di comunicazione, non si va troppo lontano. Ma Meyers e’ davvero uno sveglio e cosi’, alla fine, messo alla corde, capira’ che nella politica l’etica e solo qualcosa da mostrare nei molti discorsi che scrive regolarmente.

Questo, in estrema sintesi, il film di Clooney – gia’ in concorso al Festival di Venezia e ora nelle sale dal 16 dicembre distribuito da 01 – dove, tra l’altro, si mostra come una campagna elettorale sia il luogo della corruzione, della macchina del fango, e anche di illecite relazioni con stagiste.

Meyers, e’ insomma uno che ci crede davvero in quello che fa e crede soprattutto a Mike Morris (George Clooney) candidato democratico alle primarie in Ohio per cui lavora con passione. Sopra lui, c’e’ solo il capo della comunicazione Paul Zara (Philip Seymour Hoffman) che invece non manca del giusto cinismo per fare questo lavoro. Nel campo avversario, ovvero alla comunicazione per l’altro candidato democratico alle primarie, c’e’ l’ancora piu’ cinico Tom Duffy (Paul Giamatti).

E a mettere in corto circuito il tutto, la bella stagista di Miker Morris, la ventenne Molly Stearns (Evan Rachel Wood) con cui Meyers si ritrovera’ ad avere una relazione (e non sara’ il solo). Tra colpi bassi, sondaggi da decrittare, nemici da colpire, alleanze imbarazzanti da portare a termine per giungere al risultato finale (”e’ solo la vittoria che conta”), arriva l’inevitabile sciagura sulla testa di Meyers. La sua ingenuita’ gli costera’ il posto di lavoro, ma dalla sua si ritrovera’ un’arma da poter spendere per riottenere il suo lavoro come per poter conoscere finalmente il vero volto del suo ‘amato’ datore di lavoro.

Il film e’ tratto dal lavoro teatrale di Beau Willimon ‘Farragut North’. Nel cast anche Ida Horowicz, la giornalista, ovviamente altrettanto cinica e disposta a tutto per uno scoop, interpretata da Marisa Tomei. Frase cult del film, quella che dice Philip Seymour Hoffman a Clooney: ”tu puoi fare tutto, dichiarare guerra, cambiare di colpo la tua politica, ma non ti scopare mai una stagista: gli elettori ti crocifiggeranno”.