Exodus di Ridley Scott censurato da Marocco ed Egitto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 28 Dicembre 2014 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA
Exodus di Ridley Scott censurato da Marocco ed Egitto

Exodus di Ridley Scott censurato da Marocco ed Egitto

RABAT – Egitto e Marocco censurano “Exodus: Gods and Kings”, l’ultimo film di Ridley Scott sulla storia biblica della fuga di Mosè dall’Egitto.

Per Il Cairo il film presenta numerose “imprecisioni storiche”, dipingendo gli antichi egizi come dei “selvaggi” che uccidevano, impiccavano e perseguitavano gli ebrei.

In Marocco la censura non è ufficiale ma quasi. Nei cinema di Rabat e Casablanca è arrivato il divieto consegnato a voce da un delegato del Centro cinematografico marocchino, la commissione di censura del regno. Nessun documento scritto e, ufficialmente, niente ordini, solo “un suggerimento riferito ai distributori” e che ha “valore per tutto il Marocco”. Di fatto, un semaforo rosso che ha già incoraggiato il mercato pirata: la pellicola gira in rete con i sottotitoli in arabo.

Il film, una produzione americana da 140 milioni di dollari, negli Stati Uniti ne ha già incassati 38,9 per le prime due settimane di sala. Le polemiche non sono mancate anche oltreoceano, dove si contesta il fatto che gli attori di colore interpretino prevalentemente i ruoli di schiavi e ladri, mentre i ruoli di Mosè e dei faraoni egiziani siano affidati ad attori bianchi.

Il film attribuisce il miracolo della divisione delle acque a un terremoto; inoltre, secondo la stampa marocchina personalizzerebbe la figura di Dio, cosa inconcepibile nella cultura dell’Islam.

‘Exodus’ va ad aggiungersi alla lunga lista di film censurati in Marocco, che comprende tra gli altri, ‘Love Actually’, commedia romantica con Hugh Grant e ‘BraveHeart’ con Mel Gibson. L’anno scorso è toccato a ‘Noah’ di Darren Aronofsky, con Russel Crowe nei panni del protagonista.

La commissione del Centro cinematografico marocchino che decide le sorti dei film, è molto snella: un commissario è scelto dal ministro della Comunicazione, uno è nominato dal ministero della Cultura e conta poi due rappresentati delle organizzazioni professionali. Si riunisce cinque volte alla settimana in una piccola sala di Rabat e può accordare l’ok per l’ingresso ai film stranieri, ma può anche negarlo. Ha inoltre facoltà di apportare tagli se ritiene che ci siano scene contrarie alla morale pubblica o imporre il divieto ai minori.