Al Festival di Roma Tony Servillo presenta “Una Vita Traquilla”

Pubblicato il 3 Novembre 2010 - 02:00 OLTRE 6 MESI FA

Alla quinta edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma approda “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini, in sala dal 5 novembre. Il protagonista della pellicola, che nel corso della proiezione per la stampa – e alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – è stato molto applaudito, è Tony Servillo.

Il film è la seconda opera del regista di “Lezioni di Cioccolato”: si tratta di un noir che racconta la storia di un cuoco-ex camorrista (Tony Servillo) che vive in una cittadina tedesca, con una moglie e un figlio di dodici anni. Ma la sua esistenza è un’apparenza; si tratta di una nuova finestra sulla sua vita che il protagonista ha tentato di aprire, illudendosi di riuscirci. Il passato che spesso si vuole lasciare dietro le spalle si ripresenta anche per Rosario (Tony Servillo) che quando sembra aver trovato una sorta di pace vede riaprirsi la finestra che egli aveva sbarrato dietro di sé. Il passato si ripropone, e ha il volto del figlio che egli aveva abbandonato in Italia, che torna portandosi dietro la “vita precedente” del padre.

Obiettivo del regista, spiega Tony Servillo “parte da un dato di cronaca, il ciclo di smaltimento dei rifiuti, ma è un tema che abbandona presto per parlare del rapporto di un padre e due figli, uno rappresenta il passato e l’altro il futuro”.

Fine dell’autore di questo noir è la rappresentazione di un dramma esistenziale; la tragedia di un uomo tormentato dai propri sensi di colpa, dalle proprie paure, dal proprio passato malgrado gli sforzi per insabbiarlo; il dramma di due figli che vivono un padre a metà, l’uno ereditandone il passato, l’altro ignorandolo.

Ancora una volta il protagonista di “Gomorra” e de “Il Divo”, dà prova del suo straordinario talento, con una performance che gli è costata tanta fatica, soprattutto per la necessità di recitare in tedesco parte del film.

Ecco le immagini della presentazione della pellicola al Festival di Roma: