Film d’annata, le immagini della donna nuda che bacia “Andrej Rublev”

Pubblicato il 27 Luglio 2010 - 12:31| Aggiornato il 28 Luglio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Andrej Rublëv è un film del 1966 presentato fuori concorso a Cannes nel 1969. Il film offre una rilettura della storia russa del quattrocento attraverso le gesta del celebre pittore di icone ed è anche una parabola sul senso dell’arte che vince sulla politica sanguinaria degli uomini.

Non piacque alle autorità sovietiche che, vedendo in quella Russia descritta dal film una metafora di quella contemporanea, ne ritardarono l’uscita per 6 anni. Andrej Tarkovskij in questo secondo lungometraggio si gioca decisamente tutte le carte e mette in modo una produzione da kolossal.

Ad essere raccontata da Andrej Rublëv è la formazione stessa della «Rus’»: il periodo trattato è quello, delicatissimo, delle invasioni mongole, quello cioè in cui il popolo russo soltanto facendosi unito e compatto sarebbe potuto sfuggire al baratro dell’occupazione e del disfacimento. Là nacque la Grande Russia, e là emerse il più alto pittore d’icone, Andrej Rublëv.

Le didascalie dei capitoli che suddividono quest’ultima servono così a scandire lo scorrere del tempo (dal 1400 al 1424) e a connettere i diversi momenti. Ad un secondo livello di lettura, poi, possiamo considerare il film dal versante della specifica vicenda del monaco pittore: costui – ecco il suo personale calvario – passa dall’entusiasmo autoreferenziale e scarsamente fondato (l’abbandono del monastero, l’immagine dellaPassione russa, la partecipazione alla festa pagana), allo smarrimento (le invasioni tartare, l’uccisione di un russo, il costringersi al silenzio e all’inattività artistica), per arrivare infine a riabbracciare l’entusiasmo nell’uomo e nelle proprie capacità, forte però della tortuosa maturazione vissuta. In quest’ottica, i diversi capitoli assumono i caratteri di stazioni di un medesimo calvario: i loro titoli evidenziano il nodo tragico con il quale Andrej è chiamato a fare i conti (Il buffone, Teofane il Greco, La festa, Il Giudizio universale e così via).

Una tra le scene più emozionanti del film è visibile nella gallery qui di seguito. Si tratta della festa pagana per il solstizio d’estate e l’incontro tra Rublëv e una splendida donna bionda pagana che lo slega e gli insegna “l’unico amore” possibile tra gli uomini. Guarda il video: