“Il Grande Gatsby” a Cannes, critica fredda: “Volgare per conquistare i giovani”

Pubblicato il 16 Maggio 2013 - 10:18 OLTRE 6 MESI FA

"Il Grande Gatsby" a Cannes, critica fredda: "Volgare per conquistare i giovani"ROMA – Sono passati quasi 90 anni dall’uscita del romanzo di F. Scott Fitzgerald, ma “Il Grande Gatsby” sembra essere senza tempo. Al Festival di Cannes è stata infatti presentata la quarta versione cinematografica dell’opera di Fitzgerald, uscita nel 1925. Il nuovo maestoso “Grande Gatsby” di Baz Lurhmann ha aperto la 66a edizione del Festival del Cinema di Cannes. Eppure l’accoglienza è stata ben diversa da quel che ci si poteva aspettare. A fine proiezione per la stampa un gelido silenzio ha accolto il film.

Tra i critici presenti sulla Croisette c’è chi lo stronca senza pietà e chi lo salva solo in parte. Un po’ come accaduto negli Stati Uniti, dove il film, alla sua uscita, è  stato accolto con giudizi abbastanza negativi.

Il prestigioso settimanale New Yorker: “La volgarità del Grande Gatsby di Baz Luhrmann è studiata per conquistare un pubblico giovane e suggerisce che, più che un cineasta, l’autore di Moulin Rouge e Romeo + Juliet è un regista di video-clip con sconfinate risorse e una spettacolare assenza di gusto”.

Il New Yorker salva solo gli attori. Tobey Maguire,“con la sua riservatezza asessuata”, ma soprattutto Leonardo DiCaprio, “il ragazzino smilzo con la faccia da gatto di Titanic, è adesso solido e di sostanza e parla con una voce dominante. Un Gatsby più potente del placido Robert Redford nell’inerte adattamento del 1974”, ha scritto il critico David Denby.

Ok agli attori, da DiCaprio a Carey Mulligan (Daisy) per la loro interpretazione di prima classe arriva anche dall‘Hollywood Reporter, secondo cui tuttavia questa “produzione enorme è esagerata dall’inizio alla fine”.

Natalia Aspesi su Repubblica però scrive: 

L’autore di quel breve, poetico e crudele romanzo, F. Scott Fitzgerald, forse sarebbe soddisfatto: pubblicato nell’aprile del 1925, vendette solo ventimila copie, con suo grandissimo fastidio, perché adorava essere famoso, soggiornare con i miliardari d’epoca in Francia (anche a Cannes) e guadagnare molto. Dal tempo del libro se ne vendono negli Stati Uniti almeno mezzo milione di copie l’anno, cioè lo comprano i ragazzi, gli stessi cui questa versione è dedicata: con il talento orgiastico del regista australiano Buz Luhrmann, il pallore perlaceo, la vocina proveniente da laggiù dell’attrice inglese Carey Mulligan e soprattutto gli occhi blu di Leonardo DiCaprio, sulle cui paffute guance ogni tanto scivola una lacrima di dolente e folle passione, saranno milioni a riconoscere l’autore nella figura del narratore Nick (Tobey Maguire, occhionisempre stupefatti).

Fulvia Caprara per La Stampa spiega:

Luhrmann, che ha preparato gli attori come per una pièce teatrale, le ha dato due indicazioni, da una parte Zelda, la compagna di vita di Fitzgerald, dall’altra Ginevra King, il suo primo amore. Anche DiCaprio ha seguito scrupolosamente le indicazioni del regista, non ha mai parlato con Redford, ma ha letto un altro romanzo di Fitzgerald, Trimalchio, in cui si svelano alcuni dei lati oscuri del personaggio. Se ancora una volta l’Academy gli negherà l’Oscar, bisognerà porsi molte domande sui criteri di assegnazione della statuetta.

Il trailer: