“Benvenuti al Sud”: il regista Miniero accoglie i pregiudizi del Nord con film comico e divertente

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 11:12| Aggiornato il 1 Agosto 2011 OLTRE 6 MESI FA

Nell’Italia che ha appena festeggiato i 150 anni dell’unità, ma in cui si parla di ritorno al federalismo fiscale, il film “Benvenuti al sud”, in uscita nelle sale cinematografiche il prossimo fine settimana, rappresenta ironicamente la spaccatura di un paese in cui i preconcetti per la diversità di costumi e stili di vita la fanno da padrone.

La storia scritta da Massimo Gaudioso, già sceneggiatore di Gomorra, è diretta dal regista Luca Miniero e racconta la vicenda di Claudio Bisio, responsabile di un ufficio postale in Brianza, che per ottenere un trasferimento nella “centrale” Milano, città ambita da moglie e figlio, si finge invalido. Scoperto la punizione sarà severa per un uomo del nord carico di preconcetti: almeno due anni di lavoro in un ufficio postale di Castellabate, città del Cilento in provincia di Salerno.

“Lo abbiamo scelto apposta per la sua bella posizione, ma anche per far vedere che non tutto il sud è degradato, oppresso in maniera intollerabile dalla camorra, invaso dai rifiuti della spazzatura, non tutto è violento, involgarito, incivile” ha commentato Miniero, che della sua Campania ha scelto dunque un luogo insolito e fuori dallo stereotipo che i giornali ne hanno tracciato negli ultimi anni.

Lo sventurato Bisio si ritrova quindi a vivere con Alessandro Siani e Valentina Lodovini, sudisti che con la cordialità ed il calore per cui i campani sono celebri, lo spoglieranno non solo del giubbotto antiproiettile preventivamente indossato, ma anche di quei pregiudizi che rendono la notizia del suo trasferimento in un incubo terribile.

Nel cast figurano anche Angela Finocchiaro, la moglie del nord terrorizzata da quei campani che, per non deluderla, la accolgono inscenando le sue aspettative, ma anche Giacomo Rizzo, Nando Paone ed altri napoletani a presentare quella che al nord sembra una vita ed una realtà davvero differente.

Il regista ha ammesso: “E’ una commedia politica, la nostra, che ignora i partiti. Mai nominato Bossi. Mai detto una parolaccia. Mai fatto vedere un morto ammazzato, neanche in tv. Anche se nessuno di noi vuole negare le specificità locali dell’Italia, né sostenere che mangiamo, parliamo, ci divertiamo allo stesso modo, siamo convinti che queste differenze siano la nostra ricchezza e l’integrazione tra noi ormai sia compiuta. In una Europa più grande”.

Pellicola comica e divertente, che con ironia racconta una realtà che purtroppo ci appartiene, sebbene non sia solo nostra. Il film è infatti il remake di “Giù al Nord”, di produzione francese, ed ha interessato anche la Germania, che con la “sudista” Baviera ha i suoi problemi. Certo stupisce che l’idea non sia venuta prima a noi italiani, che delle spaccature del paese e dei pregiudizi tra nord e sud abbiamo un esempio lampante al governo, dove le affermazioni di Umberto Bossi su Roma rappresentano solo l’ultimo dei personali “spettacoli” della Lega.