Kevin Spacey, il fratello: “Nostro padre un nazista stupratore, mi frustava”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2017 - 10:52 OLTRE 6 MESI FA
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Kevin Spacey, il fratello: “Nostro padre un nazista stupratore, mi frustava”

LONDRA – Intervistato dal Daily Mail, il fratello di Kevin Spacey, Randall Fowler, racconta degli abusi subiti dal padre. E confessa: “Nostro padre era un nazista stupratore”.

Kevin Spacey in questi giorni ha fatto coming out dopo essere stato accusato di molestie da Anthony Rapp, all’epoca dei fatti quattordicenne.

“In casa nostra c’erano le tenebre, era un assoluto orrore, che Kevin cercava di rimuovere”, dice il 62enne Fowler al tabloid londinese. Il fratello dell’attore racconta di non avere avuto figli per non trasmettere a loro il “gene da predatore sessuale” del proprio genitore. Di professione autista di limousine nello stato americano dell’Idaho, e nel tempo libero imitatore del cantante Rod Stewart, Fowler sostiene che suo fratello minore reagì diventando freddo e incapace di provare sentimenti:

“Per lui il cinema è stato una fuga dalla realtà”. Fowler descrive le accuse contro Kevin come “inquietanti”. Nelle dichiarazioni in cui si è scusato per le molestie e ha parlato della propria omosessualità, l’attore ha aggiunto che ora dovrà fare i conti anche con “altre cose” nella propria vita: forse alludendo al difficile rapporto con un padre così brutale che – racconta il fratello – in famiglia lo chiamavano “The creature” (la creatura – nel senso del mostro).

Thomas Geoffrey Fowler si iscrisse all’American Nazi Party, il partito nazista americano, quando i figli erano ragazzini. A quel punto cominciò a tagliare i baffi in modo simile a Hitler. “Mi frustava e mi violentava ripetutamente”, ricorda il figlio maggiore, che dice di essere stato profondamente traumatizzato dall’esperienza: “Ho avuto tre matrimoni falliti come conseguenza di quello che ho subito”.

Anche la sorella Julie, la maggiore dei tre figli, subì le violenze del padre e fuggì di casa a 18 anni.

La famiglia cambiò casa dieci volte, passando da uno stato all’altro. Ai figli non era permesso portare a casa amici, affinché non vedessero le foto pornografiche di donne e uomini nudi che il padre attaccava alle pareti. Nell’intervista Randall afferma di avere considerato più volte il suicidio e di avere avvertito il padre che, se avesse toccato anche Kevin, lo avrebbe ammazzato. Il padre morì a 68 anni dopo essersi separato e poi rimesso insieme alla moglie.