Kristen Stewart: “Dopo i vampiri amo i fantasmi”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Maggio 2016 - 07:45 OLTRE 6 MESI FA
Kristen Stewart: "Dopo i vampiri amo i fantasmi"

Kristen Stewart: “Dopo i vampiri amo i fantasmi”

CANNES – “Dopo i vampiri amo i fantasmi”: a dirlo è Kristen Stewart, in questi giorni a Cannes, dove ha presentato due film importanti che la vedono protagonista, Cafè Society di Allen, fuori concorso e Personal Shopper di Olivier Assayas, in concorso. L’ex star di Twilight ha parlato del suo rapporto con il paranormale in merito alla pellicola di Assayas, che al festival ha lasciato perplessi (ad una proiezione stampa ha ricevuto fischi e buu).

In Personal Shopper Kristen interpreta l’assistente di una modella, ma nella vita privata è alle prese con la perdita del fratello gemello Lewis e con una presenza soprannaturale – potrebbe essere Lewis o altro, non si sa – incombente che la spaventa. Sono meglio i vampiri o i fantasmi? Kristen Stewart ha pochi dubbi:

I fantasmi e io ne ho paura. Questo è un film sulla ricerca di sé, dell’identità, ho voluto essere la persona che ha denudato il più possibile il proprio pensiero”, spiega l’attrice, che in Personal Shopper ha una intensa scena di sesso solitario.

Imbarazzo? “No, tutto è molto cerebrale, la Maureen che interpreto prende coscienza così del suo lato animale, per il resto è una giovane particolare, tutta costretta nel suo lutto, in quel legame con il fratello che sembra non spezzarsi mai, in una solitudine incredibile che quasi le impedisce di parlare, pronuncia frasi smozzicate, il suo modo più facile di comunicare è attraverso il telefonino, è un po’ una disadattata”.

Se ricevesse davvero quei messaggi, ammette, “Sarei terrorizzata, sul set ero adrenalinica, in ansia per quello che accadeva, mi faceva paura. Olivier, con cui mi intendo magnificamente, volutamente non rispondeva alle mie richieste di spiegazioni, motivandomi così come attrice, riusciva ad accendere una sorta di fiamma in me. Quando lavoro con lui ho l’impressione di creare invece di ‘seguire’ un copione”.

L’attrice specifica: “E’ la prima volta che faccio qualcosa che ha a che fare con il soprannaturale e il tentativo è stato di riuscire a fare un film realistico, sul mondo della moda, collegandolo però ad una dimensione magica che dava sostanza all’inospitale solitudine della protagonista, lavorando su una zona grigia. Mi piaceva anche fare riferimento all’esoterismo dell’800, ai tavolini con gli spiriti che affascinavano Victor Hugo. Le cose che allora sembravano inimmaginabili ora con la tecnologia sono diventate possibili”.