La Scuola Cattolica vietato ai minori di 18 anni: “Equipara vittime e carnefici” o censura sui fatti del Circeo?

di Redazione Blitz
Pubblicato il 5 Ottobre 2021 - 15:05 OLTRE 6 MESI FA
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La Scuola cattolica vietato ai minori di 18 anni (Ansa)

La Scuola Cattolica vietato ai minori di 18 anni. Il film di Stefano Mordini, La Scuola Cattolica, tratto dal libro omonimo di Edoardo Albinati Premio Strega nel 2016 e ispirato al massacro del Circeo del 1975, nelle sale dal 7 ottobre, è stato vietato ai minori di 18 anni.

La Scuola Cattolica vietato ai minori di 18 anni

Lo annuncia la produzione. Il film era già stato presentato fuori concorso all’ultima Mostra di Venezia, a settembre. In quella circostanza il divieto si limitava ai minori di 14 anni.

La Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche incaricata dalla Direzione generale Cinema e audiovisivo del ministero della Cultura ha così motivato la sua decisione.

La Film Commission: “Vittima e carnefice equiparati”

“Il film presenta una narrazione filmica che ha come suo punto centrale la sostanziale equiparazione della vittima e del carnefice.

In particolare i protagonisti della vicenda pur partendo da situazioni sociali diverse, finiscono per apparire tutti incapaci di comprendere la situazione in cui si trovano coinvolti.

Questa lettura che appare dalle immagini, assai violente negli ultimi venti minuti, viene preceduta nella prima parte del film, da una scena in cui un professore, soffermandosi su un dipinto in cui Cristo viene flagellato, fornisce assieme ai ragazzi, tra i quali gli omicidi del Circeo, un’interpretazione in cui gli stessi, Gesù Cristo e i flagellanti vengono sostanzialmente messi sullo stesso piano.

Per tutte le ragioni sopracitate la Commissione a maggioranza ritiene che il film non sia adatto ai minori di anni diciotto”.

Il regista Mordini: “Censura che inquieta”

“Non riesco a trovare delle ragioni valide per questa censura. Se mi sforzo di trovarle, mi inquietano”, dice il regista Stefano Mordini.

“Trovo assurdo che oggi si vieti ai ragazzi anche solo di vedere, attraverso un libero mezzo di espressione, quello che due ragazze come loro anni fa hanno subito.

Questo atto censorio priva una generazione di una possibile presa di coscienza. Che potrebbe essere loro utile per difendersi da quella violenza spesso protagonista nella nostra cronaca. E questo perché alcune delle ragioni di quella tragedia sono purtroppo ancora attuali”.