Lea Garofalo: chi è, vera storia, Denise, la famiglia, la morte, il processo, il film

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Novembre 2021 - 20:30 OLTRE 6 MESI FA
Lea Garofalo: chi è, vera storia, Denise, la famiglia, la morte, il processo, il film

Lea Garofalo: chi è, vera storia, Denise, la famiglia, la morte, il processo, il film (foto Ansa)

Martedì 23 novembre andrà in onda Lea, il film di Marco Tullio Giordana che racconta la storia di Lea Garofalo uccisa dodici anni fa dalla ‘ndrangheta. Era il 24 novembre del 2009 quando la donna calabrese, che decise di collaborare con i magistrati, venne uccisa a Monza e il suo corpo dato alle fiamme. 

Chi è, Denise, la famiglia, la morte, il film: la vera storia di Lea Garofalo

Lea Garofalo, nata a Petilia Policastro il 4 aprile del 1974 è cresciuta in una famiglia criminale calabrese.
E un criminale è anche il padre di sua figlia partorita a soli 17 anni, Denise, l’uomo di cui la donna si era innamorata quando aveva solo 13 anni: Carlo Cosco. Lea, però, desidera una vita diversa, senza violenza, menzogna e paura e nel 2002 decide di collaborare con la giustizia e viene sottoposta, con sua figlia, al regime di protezione.

Dopo aver vissuto in solitudine, sotto false identità, cambiando continuamente residenza, nel 2009 la giovane donna esce dal sistema di protezione sfiduciata dalle Istituzioni ed esasperata dalle continue pressioni dei Cosco. Rimasta senza soldi e senza la possibilità di trovarsi un lavoro, Lea torna a chiedere per disperazione aiuto a Carlo per il mantenimento della ragazzina e lui ne approfitta nel più vile dei modi. La giovane madre viene rapita per strada, torturata e alla fine uccisa. Pur essendo solo una ragazzina, Denise non si piegherà e permetterà di individuare e processare tutti i responsabili dell’omicidio della madre, costituendosi parte civile contro suo padre.

Il processo e la sentenza della Cassazione

Sul processo per la scomparsa, l’omicidio e la distruzione del cadavere di Lea Garofalo si è pronunciata il 18 dicembre del 2014 la Cassazione, con la condanna definitiva dei cinque imputati: quattro ergastoli e 25 anni di reclusione.