Lo Hobbit il 13/12 nelle sale. Jackson: “Un ritorno nella stanza dei giochi”

Pubblicato il 11 Dicembre 2012 - 19:43 OLTRE 6 MESI FA
Peter Jackson, lo Hobbit esce al cinema il 13 dicembre

LONDRA – Un ritorno nella “stanza dei giochi”. Così Peter Jackson,  nella conferenza stampa racconta il suo ‘Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato’, prequel della trilogia de ‘Il signore degli Anelli’ premiata con l’Oscar e tratto dal romanzo di J.R.R. Tolkien.

Lo ammette lui stesso, ‘il maestro’ per i cultori del genere Fantasy, che in conferenza stampa a Londra per la prima del lancio europeo del film, ha parlato anche di ”responsabilità” nel fare cinema. L ”E’ una responsabilità.  per molte ragioni – ha spiegato, attorniato dal cast del film quasi al completo (tra gli assenti Cate Blanchett che interpreta Galadriel) – perché il film deve valere il prezzo del biglietto’‘. Ma anche verso se stesso, ha detto,che ”sognava di fare film da quando era bambino”.

Per questo, per Jackson, girare ‘Lo Hobbit’ è stato come fare un viaggio nella ”propria stanza dei balocchi”. Una stanza piena di visioni, di magia e di racconto. E della natura, quella della Nuova Zelanda dove è stato girato il film che torna, ma questa volta ‘esce’ dallo schermo (il 3D sembra inventato apposta) per arrivare in sala in tutto il suo mozzafiato splendore. In nuova Zelanda, a detta degli attori, si è anche ‘ricongiunta’ una famiglia, quella del ‘Signore degli Anelli’. ”Un clichè, forse – sottolineano i ‘nani in borghese’ – ma l’atmosfera sul set è stata davvero quella, anche di più. Si è ricreato il clima di una buona e sana compagnia teatrale vecchio stampo”.

La squadra, però rivelano attori e produttori, è stata anche il risultato di un duro periodo di ”addestramento” vero e proprio: un boot camp, lungo circa due mesi, per i nani e i loro compagni di viaggio. Il set, poi, un’altra sfida, per raggiungere quell’impeccabile risultato sullo schermo, con Gandalf (Ian McKellen) che svetta sui nani e l’Hobbit Bilbo, per questo molte delle scene comuni sono state girate separatamente. Non è un caso poi che Martin Freeman (Bilbo) sieda alla destra del ‘maestro’: Jackson per questo film lo ha voluto fortemente.”Per lo Hobbit ho pensato subito a Martin, l’unica scelta possibile”, ha detto. E per averlo ha fatto di tutto, ha anche interrotto le riprese con Freeman per il periodo in cui l’attore è dovuto tornare in Gran Bretagna sul set della serie Sherlock.

Jackson poi torna a parlare di cinema, in termini più assoluti: ”Faccio quello che faccio non perché è una professione ma perché è un hobby. Siamo in un momento incredibile per il cinema, in cui esistono gli strumenti per mettere sullo schermo qualsiasi immagine che ti viene in mente. Quindi per me, che volevo fare questo fin da bambino, è come essere nella stanza dei balocchi”. E tra 10 anni? ”Ci si evolve”, usando la tecnologia al servizio della magia del cinema. Ma per il regista, che emerge come condottiero di questo nuovo viaggio, a contare saranno sempre ”lo script e un buon casting”.