Midnight in Paris: fuga dalla noia del presente per Woody Allen

Pubblicato il 29 Novembre 2011 - 13:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ”Il presente e’ noioso”: e’ quello che dice uno dei protagonisti di ‘Midnight in Paris’, commedia malinconica di Woody Allen – in sala da venerdi’ in 400 copie distribuite da Medusa – in cui ognuno vorrebbe essere diverso da quello che e’ e, soprattutto, vivere in un’altra epoca.

Ma cosa succede, se quel passato, tanto desiderato, te lo ritrovi a vivere da sceneggiatore frustrato con romanzo nel cassetto come capita proprio a Gil (Owen Wilson)? Lui e’ solo un entusiasta californiano di Pasadena, a Parigi con la sua futura e bella sposa Inez (Rachel Adams) e ospite (a carico) dei ricchi genitori di lei.

Ed esattamente del futuro suocero John (Kurt Fuller), che lo considera poco piu’ che uno sporco comunista che non merita la figlia, e della piu’ svampita futura suocera Helen (Mimi Kennedy). Nel film, che ha aperto Cannes 2011, ha un ruolo Carla Bruni Sarkozy che appare in tre pubblicizzate scene, come guida turistica del Louvre impegnata a illustrare una scultura di Rodin.

A Gil, in una delle citta’ piu’ belle del mondo, accade il miracolo. L’incompreso artista – un po’ bambino come dovrebbero essere un po’ tutti gli artisti – si ritrova ogni notte a frequentare la Parigi degli anni ’20. E anche a conoscere, uno ad uno, tutti quelli che sono i suoi miti di sempre.

Stiamo parlando del macho-macho Ernest Hemingway, sempre pronto a mollarti un pugno, di Jean Cocteau, di un insicuro Pablo Picasso, di Modigliani, di Luis Bunuel, di Man Ray, di Braque, di Scott ed Ella Fitzgerald, di Dali’ e anche a incontrare Adriana (Marion Cotillard), musa di Picasso e non solo, di cui si invaghisce Gil.

Per lui, ormai sempre piu’ distratto da questi magici incontri notturni, arriva la trasformazione, ovvero la voglia di restare in quella Parigi e forse riuscire a vivere quel presente che non ha mai amato proprio come non lo amavano lo stesso Hemingway, Dali’, Picasso e i loro illustri contemporanei.

Scena cult del film, che molti hanno visto anche come un megaspot di Parigi, quella in cui un convinto e convincente Gil suggerisce la trama dell’Angelo sterminatore a Luis Bunuel in persona, ma il regista non sembra troppo convinto di questa storia cosi’ strana e continua a chiedere all’aspirante scrittore che viene dal futuro: ”Ma perche’ mai i protagonisti di questa storia non riescono piu’ ad uscire dalla stanza?”.