Norma Ann Sykes, il triste declino della Marilyn Monroe britannica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Ottobre 2017 - 06:50 OLTRE 6 MESI FA
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Norma Ann Sykes

ROMA – La triste e solitaria fine di Norma Ann Sykes, “Sabrina”, considerata la Marilyn Monroe britannica, la sex symbol che negli anni ’50 dalla casa a schiera di Stockport volò per cercare successo a Hollywood. E’ morta nel novembre del 2016 ma conduceva una vita da reclusa e la notizia si è diffusa solo una settimana fa, scrive il Daily Mail.

Nata nel 1936 a Stockport, figlia di un ingegnere meccanico e una sarta, era determinata a sfondare e a un certo punto della carriera assicurò il suo seno per 100.000 sterline.

Scomparsa dalla ribalta negli anni ’70, successivamente era diventata paraplegica e viveva come un eremita in una casa modesta a nord di Hollywood.

Era bionda, formosa ma da bambina fu colpita dalla polio e trascorse lunghi periodi in ospedale, a un certo punto i genitori temettero che le avrebbero amputato una gamba; i supporti ortopedici le lasciarono delle cicatrici a vita.

I medici le prescrissero una serie di esercizi per irrobustire i muscoli, nuoto e bodybuilding e il risultato dell’allenamento probabilmente le garantì quei pettorali famosi soprattutto nel Regno Unito, negli Usa e in Australia.
A 16 anni sbarcò a Londra e si rese conto ben presto che il corpo sinuoso poteva fare la sua fortuna: 104 cm di seno e un vitino da 45 cm.

La prima foto in cui appariva nuda non andò come sperava ma alla fine è riuscita nel suo intento ed è diventata famosa come Diana Dors e June Wilkinson, era la Marilyn Monroe britannica.

Nel 1955 la partecipazione allo show televisivo Before Your Very Eyes, le regalò il grande successo: capelli biondo platino, abiti che fasciavano il corpo perfetto, fu la prima donna a mostrare una generosa scollatura sulla tv britannica.

Askey, presentatore della trasmissione, la ribattezzò Sabrina, dopo il film del 1954 con Humphrey Bogart e Audrey Hepburn, uscito in Gran Bretagna come Sabrina Fair. Nell’autobiografia ha scritto:”Mi piaceva l’idea di avere sul set una donna bionda che non parlava. Abbiamo fatto dei provini e Norma Sykes era quella giusta. Aveva un bel volto e un aspetto che colpiva, ma non poteva agire, cantare, ballare o perfino camminare correttamente”.

La fama di Sabrina continuò a crescere e iniziò a ricevere 1.000 lettere a settimana dai suoi ammiratori. All’apertura di un negozio a Shieffield c’erano circa 4.000 persone e lei guadagnò 100 sterline, all’epoca il salario medio settimanale era di 7,50.

Assicurò il suo seno, con i Lloyd’s di Londra, per 100.000 sterline e possedeva una Cadillac targata “S41” in omaggio alla sua taglia di reggiseno.

Recitò anche in una serie di film britannici ma in ruoli minori, poi si trasferì negli USA e in tour si ritrovò a fiancò di grandi star di Hollywood, quali Elvis Presley e Frank Sinatra.

Era amica di Sammy Davis Jr e faceva shopping con l’attrice Lucille Ball.

Molto nota anche in Australia: al suo arrivo all’aeroporto di Perth, ad accoglierla c’erano 10.000 fan ma poi tornò negli Stati Uniti e sposò Harold, Harry, Melsheimer, un ricco ginecologo tedesco trapiantato a Hollywood, 11 anni più grande della bella Sabrina. La coppia possedeva uno yacht di 12 metri e diverse vetture sportive.

Negli Stati Uniti era conosciuta come la “British Bosom Lady” (signora col seno grande) ma commise l’errore di andare a Cuba come ospite di Fidel Castro, un’iniziativa che le tolse l’attenzione dei media americani.

Nel 1974, dopo il divorzio Sabrina si trasferì in una casa modesta a nord di Hollywood dove viveva reclusa. Soffriva di problemi cronici alla schiena, fatto per cui denunciò, vicendo la causa, il dottor K. il chirurgo che l’aveva operata, e scomparve dalla scena pubblica.

Negli anni successivi diventò paraplegica. Nel 1990 la madre si trasferì a Hollywood per prendersi cura di lei, ma morì sei anni dopo, a 88 anni. Il padre era morto nel 1985.

Sabrina aveva un gruppo ristretto di amici che l’andava a trovare regolarmente. E’ morta il 24 novembre 2016, a 80 anni, per insufficienza respiratoria.