Oscar, da Sciuscià di De Sica a Roberto Benigni: tutte le statuette tricolori

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Marzo 2014 - 18:39| Aggiornato il 3 Marzo 2014 OLTRE 6 MESI FA
Oscar, da Sciuscià di De Sica a Roberto Benigni: tutte le statuette tricolori

Oscar, da Sciuscià di De Sica a Roberto Benigni: tutte le statuette tricolori

ROMA  – Con La Grande bellezza di Paolo Sorrentino l’Italia fa tredici. Sono 13 infatti finora le statuette conquistate agli Oscar da film tricolori. Ad aprire le danze Sciuscià di Vittorio De Sica nel 1947, che ottenne il bis con Ladri di biciclette nel 1950.

Poi nel 1957 La strada di Federico Fellini che l’anno dopo lo vinse di nuovo con Le notti di Cabiria (1958). Fellini con Otto e mezzo ebbe di nuovo l’Oscar nel 1963 e poi ancora nel 1974 per Amarcord (e un commovente Oscar alla carriera nel ’93, l’anno della sua morte). Terzo Oscar nel 1965 per Vittorio De Sica con Ieri, oggi e domani e un quarto nel ’71 per Il giardino dei Finzi Contini.

L’anno prima, 1970, è italiano il miglior film straniero per Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto di Elio Petri. L’Italia torna a vincere nella categoria con Nuovo cinema paradiso di Giuseppe Tornatore nel 1990 – nel mezzo un prestigioso miglior regista a Bernardo Bertolucci con L’ultimo imperatore che nel 1988 ebbe in totale 4 statuette -. Il ’92 è l’anno di Gabriele Salvatores e di Mediterraneo.

Infine il ciclone Roberto Benigni: nel 1999 miglior film straniero è La vita è bella e Benigni il miglior attore. Statuetta tricolore alla migliore attrice solo due volte: Anna Magnani per La Rosa tatuata (1955) e Sophia Loren (1962) per La Ciociara che poi nel ’91 vinse anche l’Oscar alla carriera. La notte degli Oscar ha visto tante volte protagonista l’Italia con numerose vittorie nelle categorie ‘tecniche’, 33: dal costumista Piero Gherardi che vinse nel ’62 per La dolce vita e nel ’63 per Otto e mezzo, da Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo coppia da Oscar per le scenografie (tre statuette).

E poi le tre volte della costumista Milena Canonero, le tre del musicista Giorgio Moroder, le due di Carlo Rambaldi per gli effetti speciali, di Vittorio Storaro per la fotografia, di Pietro Scalia per il montaggio. Senza dimenticare Pietro Germi, Ennio De Concini e Alfredo Giannetti sceneggiatori di Divorzio all’italiana, Nicola Piovani per La vita e’ bella, Dario Marianelli per Orgoglio e pregiudizio, Gabriella Pescucci costumista per L’eta’ dell’innocenza. Quattro gli Oscar alla carriera ai talenti italiani: oltre Loren e Fellini, l’Academy diede nel ’95 il riconoscimento a Michelangelo Antonioni e nel 2001 al produttore Dino De Laurentiis.