Polanski. Legali accusano giudice di comportamento non appropriato

Pubblicato il 19 Marzo 2010 - 17:16| Aggiornato il 20 Marzo 2010 OLTRE 6 MESI FA

Roman Polanski non vuole tornare negli Usa. I legali si oppongono all’estradizione del regista presentando al tribunale di Appello della California la richiesta di prendere in considerazione una dichiarazione giurata che confermerebbe un «comportamento non appropriato» del giudice a suo tempo responsabile del caso.

Polanski è stato arrestato in Svizzera a causa della vicenda criminale che vide il famoso regista arrestato e processato nel 1977 a Los Angeles per rapporti sessuali con una tredicenne. Polanski fuggì dagli Usa prima della sentenza facendo scattare un mandato di ricerca internazionale che è ancora operativo.

Gli Usa hanno chiesto alla Svizzera l’estradizione del regista. I legali di Polanski stanno cercando di dimostrare che il giudice Laurence Rittenband, responsabile a suo tempo del clamoroso processo, commise azioni illegali discutendo con i procuratori distrettuali, in sessioni segrete, alcuni aspetti del caso. Gli avvocati del regista sostengono, tra le varie cose, che esisteva un accordo per limitare la condanna di Polanski a 90 giorni di carcere.

Se questo accordo fosse dimostrato sarebbe annullata automaticamente la richiesta Usa di estradizione alla Svizzera che può essere applicata solo per casi che comportano sentenze molto più gravi. I legali di Polanski chiedono in ogni caso che la nuova sentenza sia emessa anche se il regista non è presente in California. Ma l’attuale giudice del caso, Peter Espinoza, appare orientato finora a seguire la posizione dell’accusa: come prima cosa Polasnki deve consegnarsi alla giustizia Usa, poi si vedrà.