Robin Williams morto: “L’Attimo Fuggente”, l’Oscar, la cocaina, la depressione

di Redazione Blitz
Pubblicato il 12 Agosto 2014 - 08:26 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – Con i suoi film ha fatto ridere ma anche commuovere. Dalle lacrime di gioia per film esilaranti come “Mr.Doubtfire” e “Piume di Struzzo”, a quelle di commozione per capolavori come “L’Attimo Fuggente”, “Good Morning, Vietnam” o “Will Hunting – Genio Ribelle”, che gli valse un Oscar come miglior attore non protagonista. Non è solo Hollywood a piangere un attore straordinario come Robin Williams. Lui, che ha segnato più di una generazione di attori e di spettatori sia negli anni ’80 che negli anni ’90, è stato trovato morto, forse suicida, a 63 anni nella sua casa in California. Da tempo soffriva di una grave depressione e lo scorso luglio era andato in un centro del Minnesota per disintossicarsi dall’alcol, e non era la prima volta.

In base alle prime informazioni, l’attore premio Oscar è stato visto vivo l’ultima volta lunedì sera intorno alle 22 dalla moglie Susan Schneider. Poche ore dopo la polizia ha ricevuto una richiesta di soccorso nella quale si sollecitata un intervento per rianimare un uomo che non respirava nell’abitazione dell’attore a Tiburon. Ma al loro arrivo, i paramedici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Si sospetta che l’attore sia morto per asfissia, ma il caso è sotto esame dell’ufficio del procuratore distrettuale dove verranno eseguiti esami tossicologici probabilmente già oggi.

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Ma quelle di Robin Williams erano come due vite parallele. C’era quella dello spettacolo che tutti conosciamo, e quella privata, fatta di eccessi, di cocaina, alcol, depressione e dentro e fuori da cliniche di riabilitazione. Nato a Chicago e cresciuto in Michigan a Bloomfield Hills, sobborgo di Detroit, Robin Williams ha frequentato la prestigiosa Juillard School di New York prima di affermarsi come comico e conquistare il piccolo schermo con la popolare serie “Mork & Mindy”. Serie in cui interpretava un alieno umanoide arrivato sulla Terra dal pianeta Ork su un’astronave a forma di uovo. Da lì la sua ascesa quasi incontrastabile sul grande schermo, con quattro nomination all’Oscar e una statuetta vinta per migliore attore non protagonista nel 1998 con “Will Hunting- Genio Ribelle”, film recitato accanto all’astro nascente Matt Damon.

Ma sono molte le sue performance cinematografiche di successo: da “Good Morning, Vietnam” in cui interpreta Adrian Cronauer, militare che lavora come deejay per la radio dell’esercito statunitense, a “Risvegli” con Robert De Niro, passando per “L’attimo fuggente” e “Mrs Doubtfire”. Nel 1978 Williams si sposa con Valerie Velardi. Un matrimonio contrastato che dura 10 anni, e che è stato caratterizzato da un’aspra battaglia legale con la moglie che lo ha denunciato per averle trasmesso una malattia infettiva, l’herpes, in seguito a un suo tradimento. Williams si sposa una seconda volta, nel 1989, con Marsha Graces, la tata del figlio nato dal primo matrimonio: la coppia ha due figli ma anche questa volta l’unione finisce in divorzio, con Graces che lo lascia per ”divergenze non riconciliabili”. Williams si sposa quindi una terza volta. con Susan Schneider.

Negli anni 1980, per lui di grande successo, inizia a fare uso di cocaina: un’abitudine che condivideva con l’amico John Belushi. Era con lui la sera in cui morì per overdose. I due si erano incontrati solo qualche ora prima in un hotel a Hollywood insieme a De Niro, Jack Nicholson e Cathy Smith, la spacciatrice che ha iniettato a Belushi la dose fatale. Ma ci sono stati altri scandali per i quali ha rinviato in più occasioni delle registrazioni e che lo hanno spinto a sottoporsi a un’intervento chirurgico all’aorta. Fra i suoi migliori amici Christopher Reeve, il primo Superman, per il quale ha donato milioni di dollari alla ricerca.