Rusic, Falchi, Cucinotta & co: produttrici italiane famose e “mogli di”

Pubblicato il 20 Novembre 2012 - 15:52 OLTRE 6 MESI FA
Rusic, Falchi, Cucinotta & co: le produttrici italiane con fama e marito celebre (Foto Lapresse)

ROMA – Nicoletta Mantovani, Rita Rusic, Anna Falchi, Sonia Raule, Maria Grazia Cucinotta: sono tutte produttrici e tutte belle, ma hanno anche un’altra cosa in comune. Sono tutte famose, e spesso anche “mogli (o ex mogli) di”.

Come scrive Claudio Plazzotta su Italia Oggi, queste signore del cinema italiano hanno anche una capacità in comune: quella di ottenere finanziamenti pubblici per progetti “di interesse culturale nazionale”. Ne è un esempio l’ultimo film protagonista (fischiatissimo) del Festival del Film di Roma, “E la chiamano estate”, con Isabella Ferrari.

Le case di produzione coinvolte nel film sono state infatti la Pavarotti International 23 di Nicoletta Mantovani, la Pixtar di Sonia Raule (moglie di Franco Tatò) e la AMovie Productions di Anna Falchi (oltre che attrice ex moglie di Stefano Ricucci).

Per quel film hanno usufruito di finanziamenti dal governo e dagli enti pubblici, ricorda Plazzotta: 400mila euro sono arrivati dal ministero dei Beni Culturali, 120mila euro dalla Regione Puglia, 100mila euro dal co-produttore francese Bodega films, 225mila euro dalla legge sul tax credit, tra i 90 e i 150mila euro dai fondi del bando audiovisivo della Regione Lazio. 

Del resto i bilanci delle case di produzione delle signore del cinema italiano non sono proprio da capogiro, come riporta nel dettaglio Plazzotta.

Secondo quanto riporta Plazzotta, la Pavarotti International 23 della Mantovani nel 2011 avrebbe fatturato 384mila euro (con 148mila euro di utili), nel 2010 solo 50mila euro (con un passivo di 181mila euro) e nel 2009 120mila euro (con un rosso di 187mila).

La AMovie Productions di Anna Falchi nel 2011 ha chiuso i propri bilanci con un fatturato di 247mila euro (e un rosso di 32mila), dopo un 2010 con un fatturato di 1,6 milioni (e un rosso di 355mila euro) e un 2009 in pareggio con un fatturato di 1,6 milioni. Tra i film prodotti ci sono “Due vite per caso”, “Amaro amore”, “Ce n’è per tutti”, “Good as you”, “Appartamento ad Atene”. In preparazione c’è un altro film, “Come il vento”.

La Pixtar di Sonia Raule ha conti simili ma qualche progetto in più. I bilanci, disponibili fino al 2010, mostrano per quell’anno 336mila euro di fatturato e 371mila di perdite e per il 2009 2,5 milioni di fatturato e 286mila euro di perdite. Tra le pellicole prodotte ci sono “Imago mortis”, “Allegre con brio”, “Sos amore”, “Nocs,”, The Flight”, “African Storm”, “Choose me”, “Einstein”, “GArden of”.

Bilanci sempre in attivo, invece, per la Italian Dreams Factory della Cucinotta (moglie di Giulio Violati, imprenditore nella comunicazione): nel 2011 i bilanci si sono chiusi con 217mila euro di fatturato  e 3mila euro di utili, nel 2010 200mila euro di fatturato e utili per 3.700 euro, nel 2009 976mila euro di fatturato e 11mila euro di utili e nel 2008 635mila euro di fatturato e utili per 44mila euro.

Tra tutte le signore del cinema quella a cui sta andando meglio, pur dopo un inizio finito male, è Rita Rusic, ex moglie di Vittorio Cecchi Gori. Dopo la parentesi non ottima della Rita Rusic company (e conclusa nel 2006), la sua Arella film può vantare un fatturato di 3,3 milioni di euro nel 2011 (con un rosso di 91mila euro), 7,1 milioni di euro di fatturato nel 2010 (e 873mila euro di utili), 200mila euro di fatturato nel 2009 con utili per 4mila euro. Tra i film prodotti ci sono successi di botteghino come “Scusa ma ti chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare”, tratti dai romanzi di Federico Moccia, e “Baciato dalla fortuna”, di Vincenzo Salemme.