Usa, accuse all’horror di DiCaprio. “Orphan semina paure sulle adozioni”

Pubblicato il 24 Luglio 2009 - 19:18 OLTRE 6 MESI FA

dicaprioPioggia di polemiche negli States per “Orphan”, il nuovo horror movie prodotto da Leonardo DiCaprio. La pellicola della sua Appian Way production company ha scatenato infatti le ire delle agenzie Usa per le adozioni, che l’accusano di disseminare odiosi stereotipi nei confronti di milioni di orfani.

Numerose associazioni per la protezione dell’infanzia abbandonata hanno invitato il Paese a boicottare il film, nelle sale dal 24 luglio. E una coalizione che riunisce i principali gruppi per l’adozione e l’affido temporaneo ha chiesto un incontro con Barry Meyer, il capo della Warner Bros esortandolo ad intervenire. Ad essere criticata con durezza è la trama della pellicola. La storia di Kate e John (Vera Farmiga e Peter Sarsgaard) una coppia che, dopo la tragica perdita del figlio deceduto prima di venire alla luce, decide di adottare Esther (Isabelle Fuhrman) incontrata all’orfanotrofio locale.

Ma quando la piccola si trasferisce nella loro casa, un’allarmante serie di disgrazie inspiegabili si manifesta, tanto da spingere Kate a credere che dietro l’aspetto angelico della bambina si nasconda in realtà qualcosa di terribile.
La Christian alliance for orphans è giunta addirittura a lanciare dal sito web OrphansDeserveBetter. org una petizione per costringere la Warner Bros ad aggiungere un messaggio pro-adozione alla fine del film, donando un parte degli incassi agli orfanotrofi.

Immediata la risposta della Warner Bros. «Stiamo considerando l’ipotesi di aggiungere un messaggio alla fine del film, quando uscirà in dvd», dice il portavoce Scott Rowe. Ma non sarebbe il primo cambiamento. Quando il trailer del film è stato preso di mira dagli avvocati delle adozioni la major aveva sostituito la frase pronunciata da Esther, «Deve essere difficile amare un bimbo adottivo come fosse tuo», con «Non credo che mamma mi voglia molto bene». Ma non tutti gli avvocati pro-adozione condividono lo sdegno. «Tutto questo baccano ha un sapore squisitamente promozionale — ironizza sul suo blog Marley Greiner, fondatore dell’influente gruppo Bastard Nation — portando un monte di pubblicità gratis a un film che altrimenti sarebbe finito nel dimenticatoio».