Venezia, Deneuve moglie sottomessa: “C’è ancora disparità e machismo”

Pubblicato il 4 Settembre 2010 - 18:42 OLTRE 6 MESI FA

Catherine Deneuve

Catherine Deneuve, casalinga sottomessa al marito, che con grande sorpresa di tutti si rivela una donna emancipata in ‘Potiche’, la commedia di Francois Ozon, oggi in concorso a Venezia 67, spera che ”questo film possa aiutare le donne ad avere più riconoscimenti”. Nel cast Gerard Depardieu e Fabrice Luchini.

”Ci sono ancora differenze fra uomini e donne. La situazione è migliorata ma molto lentamente. Le donne non hanno ancora lo stesso riconoscimento degli uomini nel lavoro ma anche nella società” dice l’attrice che ha sempre tutto il suo raffinato fascino.

Certo, la Deneuve non si è mai sentita come Suzanne Pujol, che viene considerata dal marito una bella statuina. ”Come Suzanne non credo proprio, ma ci sono stati momenti nella mia vita – racconta – in cui ho avuto l’impressione di essere usata per il mio aspetto”.

Adattamento della piece omonima di Barillet e Gredy interpretata da Jacqueline Maillan, la commedia, in cui Ozon rispetta l’ambientazione negli anni ’70, è un genere, spiega la Deneuve ”che mi piace molto, ma difficile oggi. La differenza di epoca consente di mostrare la storia in modo comico. Oggi sarebbe complicato trovare argomenti contemporanei per fare una commedia. Io, comunque non sono un’attrice comica ma ho fatto altre commedie e mi piace molto far ridere”.

E’ anche vero, sottolinea l’attrice, ”che le commedie è raro vengano scelte ai festival, come se fossero un mondo a parte”. Anche il regista Francois Ozon, ammette di essere ”rimasto stupito di essere stato scelto con Potiche alla Mostra di Venezia.

“Siamo molto contenti di essere qui” dice quando gli viene chiesto se pensa che Quentin Tarantino, presidente della giuria Venezia 67, sia il target giusto per questo film.

Prima di iniziare a girare, racconta la Deneuve, ”ho sempre paura, e per fortuna. Se non hai più paura diventi incosciente” spiega l’attrice che alla fine del film, in cui prende il volo verso l’emancipazione, canta. ”Come tutte le attrici – racconta – mi piace molto cantare e ho avuto la fortuna di fare da giovane studi musicali. Il canto dà un grande livello di piacere. E non è la prima volta che canto in un film e non sarà l’ultima”.

La Deneuve ha conosciuto l’attrice Jacqueline Maillan, morta nel ’92, ”ma non ho avuto occasione con lei di parlare di Potiche”. Del suo rapporto con Gerard Depardieu, che in Potiche è un ex camionista e sindacalista entrato in politica, racconta poi: ”Lavoro con lui da quasi 30 anni. Quando lo incontro l’impressione è che ci siamo lasciati il giorno prima. E’ un partner attento e adorabile. E’ vero che non può stare fermo, deve sempre lavorare e per fortuna ha talento”.

Il machismo è incarnato nel film dal dispotico Robert Pujol , ricco industriale di una fabbrica di ombrelli che non vuole sentire in nessun modo le ragioni degli operai, interpretato da Fabrice Luchini. ”Sono sempre felice di fare personaggi al limite dell’ingnominia e della realtà. Mi propongono figure mediocri, reazionarie un po’ come il vostro presidente Berlusconi”, ha detto Luchini che poi si è subito corretto: ”ovviamente non penso che il vostro presidente tocchi così il fondo della natura umana. Non vorrei avere problemi legali”.

”Potiche è un’opera che conoscevo da tempo. L’idea di farla mi è scattata con l’ultima campagna elettorale in Francia. Mi sembrava ci fosse una ripresa del machismo e ho voluto conservare gli anni ’70 per mantenere il tono della commedia anche se si parla di cose serie, dell’emancipazione della donna, del tempo che passa, dei rapporti. Ho proposto il ruolo alla Deneuve, ero preoccupato ma mi ha detto sì” ha raccontato Ozon.