Venezia, con “I baci mai dati” torna una leopardata Donatella Finocchiaro: “Simona Ventura e Lory Del Santo le mie ispiratrici”

Pubblicato il 3 Settembre 2010 - 18:27 OLTRE 6 MESI FA

E’ il giorno di Sofia Coppola con il suo ‘Somewhere’ alla Mostra del Cinema di Venezia ma anche di Roberta Torre che con il suo nuovo film ‘I baci mai dati’ inaugura oggi Controcampo italiano e di tanti divi italiani da Toni Servillo a Donatella Finocchiaro, Beppe Fiorello, e Piera Degli Esposti, accolti al Lido da un nubifragio che per fortuna ha lasciato velocemente spazio al ritorno del sole.

Film sui miracoli finti e veri, ambientato nel surreale sobborgo di Catania, Librino, lontano dalle classiche periferie urbane, ‘I baci mai dati’ ha per protagonista l’esordiente Carla Marchese (Manuela), 13 anni di Misterbianco, in provincia di Catania.

Rita, la sua madre snaturata, bionda platino, con le unghie ricostruite e i vestiti leopardati, è Donatella Finocchiario, di nuovo sul set con la Torre che l’ha lanciata in ‘Angela’ e che vedremo anche nel film in concorso di Marco Bellocchio, ‘Sorelle mai’ ”Per il personaggio di Rita – racconta la Finocchiaro – mi sono ispirata, come mi aveva suggerito Roberta Torre, a Simona Ventura ma anche a Lory Del Santo, in certi momenti. Sono diverse le donne che hanno composto questa Rita esplosiva e corrispondono a tante figure femminili che esistono veramente, non solo in televisione. Donne fissate con la loro immagine, con lo specchio, i vestiti, le unghie ricostruite ce ne sono tante. E poi in Rita – dice scherzando l’attrice – c’è anche un po’ di Roberta Torre”.

La Marchese, 13 anni, che ha conquistato la regista ”per la sua faccia un po’ d’altri tempi”, alla sua prima esperienza come attrice spiega: ”A parte le recite a scuola è stato il mio primo film. Ho studiato dizione per un mese, la regista mi ha insegnato a stare davanti alla telecamera e tutti mi hanno saputo accogliere. C’è sempre la tentazione di guardare nell’obiettivo”.

Il padre, Beppe Fiorello (Giulio), è invece una figura ai margini, tenuta dalla famiglia in disparte. ”Dimenticato, accantonato, non ascoltato, con un sogno mancato. Sono così nel film e non è tanto lontano – dice Beppe Fiorello – da come sono gli uomini oggi. Questa presenza maschile un po’ fastidiosa in casa, che fa? Chi è? E’ un profilo non tanto lontano dalla realtà”. ”Mi sono ispirato – racconta poi scherzando – al mio futuro di marito, di padre. Sarà cosi’?”.

E Piera Degli Esposti, nel film parrucchiera-fattucchiera, torna sul suo desiderio di interpretare un commissario. ”Magari – sottolinea ridendo – potrei cominciare come assassina. Pur essendo una persona piuttosto mite e patatona ho una faccia un po’ diabolica che manca in Italia. Potrei fare un diabolico commissario”.

Il vero miracolo del film – nel quale Manuela per combattere la noia dice che la Madonna le ha parlato e diventa così una santona a cui la gente si rivolge per chiedere aiuto, soprattutto un posto di lavoro – è l’abbraccio con sua madre, con cui alla fine troverà un dialogo. ”Volevo fare una favola che girata a Librino è diventata cruda, realistica. Ho scelto Librino perché aveva un’apparenza surreale, metafisica e si staccava dalle connotazioni di ogni periferia. Non volevo connotare negativamente il sud. I miracoli li chiedono dappertutto”. Nei titoli di coda, ‘Oltre’, di una giovane ragazza di Bari, Erica Mou, 22 anni, prodotta da Caterina Caselli.