Albero di Natale prende fuoco, 2 morti, terrore per 200 in hotel 5 stelle in Scozia

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Dicembre 2017 - 12:42 OLTRE 6 MESI FA
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Albero di Natale prende fuoco, 2 morti, terrore per 200 in hotel 5 stelle in Scozia. Nella foto: elicottero dei pompieri sorvola il secolare edificio, distrutto dalle fiamme durate 24 ore.

Un albero di Natale ha preso fuoco nella notte e ha causato la morte di due ospiti di un albergo a 5 stelle in Scozia. Altri 6 turisti sono stati ricoverati in ospedale. I circa 200 che volevano passare il Natale nel secolare edificio, hanno praticamente perso tutto il loro bagaglio. Sono stati trasferiti, in vestaglia o accappatoio da bagno, su un barcone ormeggiato in riva al Loch Lomond, il più grande lago della Gran Bretagna.

L’albero di Natale, alto 4 metri, era stato allestito nella hall dell’albergo, Cameron House Hotel, in un palazzo vecchio 3 secoli a Balloch, una delle cittadine che costeggiano il lago. Fra i suoi ospiti più famosi si elencano Robbie Williams, Cameron Diaz e Sean Connery. Molti pranzi di nozze lo rendono popolare. Il suo ristorante, Martin Wishart at Loch Lomond , è insignito di una stella Michelin. Attualmente proprietà di un fondo, KSL Capital Partners, che lo ha pagato nel 2015 80 milioni di sterline, l’albergo dispone di 132 camere. Per il moment le prenotazioni sono sospese.

A domare l’incendio sono stati impiegati ben 70 pompieri, da tutta la Scozia. Hanno lottato 24 ore, avvolti da un fumo denso, scuro.

Secondo il personale dell’albergo, che hanno dato l’allarme alle 6,40 di lunedì mattina (ma la notizia è rimbalzata sui giornali la vigilia di Natale) a causare l’incendio sono state le decorazioni dell’albero. Forse si è trattato di un corto circuito nell’impianto di illuminazione, lasciato acceso per la notte.

Le vittime sono una coppia di fidanzati omosessuali, Simon Midgley, 32 anni, giornalista freelance e PR manager, e il suo partner Richard Dyson, 38, anni, produttore  TV. Uno di loro è stato trovato dai soccorritori vicino alla finestra della camera da letto. Forse la morte lo ha colto mentre cercava di aprire la finestra per fuggire. Il suo compagno era ancora vivo quando lo hanno adagiato sul prato dell’albergo, ma i tentativi fatti dagli infermieri per rianimarlo sono stati vani.

A favorire la diffusione dell’incendio è stata la camera d’aria fra le pareti esterne del palazzo, in antichi mattoni, e il rivestimento interno, in legno e cartongesso, per isolare i locali dal freddo scozzese. Questo ha fatto come da camino. Un portavoce dei vigili del fuoco ha spiegato:

“Il fumo si è diffuso così rapidamente che i pmpieri potevano appena distinguere le ombre in mezzo al fumo, mentre perlustravano le stanze alla ricerca di vittime imprigionate”.

Nel giro di poche ore le fiamme avevano aggredito il tetto e avevano distrutto l’interno dell’edificio. I pavimenti erano bruciati e i vigili del fuoco sono stati fatti allontanare nel timore che le loro stesse vite fossero a rischio.

I soccorsi sono stati come una scena da film. Gli ospiti venivano fatti uscire dalle finestre sulle scale mobili dei pompieri. Andrew e Louise Logan, una coppia di giovani sposi, la cui camera era al terzo piano, difficilmente potranno dimenticare la paura provata vedendo il loro bambino di pochi mesi, Jimmy, portato giù per la scala da un vigile del fuoco come fosse un fagotto. Genitori e bambino sono stati portati in ambulanza all’ospedale di Glasgow per sospetta intossicazione da fumo ma sono stati subito rilasciati.

Analoga esperienza quella di Matt and Hannah Munns, e del loro bambino di 5 anni. I tre occupavano una stanza del secondo piano. Racconta Matt Muns, 47 anni, in vacanza in Scozia per Natale da Leeds, città inglese del nord:

“Poco dopo le sei e mezzo del mattino siamo stati svegliati dall’allarme per l0incendio. Subito ho pensato che fosse una esercitazione. Poi ho cominciato a sentire urla e grida. Il bambino ha aperto la porta sul corridoio. Il fumo ha iniziato a invadere la stanza. Allora ho capito che era vero. Abbiamo agguantato i telefonini, le scarpe e i cappotti e siamo usciti nel corridoio. Siamo riusciti a raggiungere la reception Ma era avvolta dalle fiamme e non siamo riusciti a uscire. Vedevamo fiamme dappertutto. Era tutto molto terrificante perché c’era un gran fumo. Alcuni dipendenti ci hanno visto attraverso la cortina di fumo e ci hanno gridato di seguirli. Così siamo riusciti a uscire all’aria fresca. Eravamo appena usciti quando le finestre dei piani superiori hanno inziato a esplodere”.