Alessandro Fiori, ipotesi rapina finita male. Quel prelievo sospetto da 2mila euro

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Marzo 2018 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
alessandro fiori morto

Alessandro Fiori è stato trovato morto a Istanbul. Il manager era scomparso dal 14 marzo

ROMA – Alessandro Fiori, il manager lombardo scomparso da due settimane, è stato trovato ieri, mercoledì 29 marzo, in mare, vicino alla riva di Sarayburnu, a Istanbul, con la testa fracassata.

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Il cadavere è stato ripescato dal mare e aveva la faccia piena di lividi e cicatrici, al punto tanto che la polizia turca non ha capito subito di chi si potesse trattare. Solo dopo alcune ore è spuntata l’ipotesi che quel corpo appartenesse al 33enne scomparso. Così è stato contattato il padre Eligio, che da giorni si trovava nella città turca per cercare tracce del figlio. Arrivato in obitorio ha riconosciuto il figlio. Da quel momento si è aperta la caccia ai colpevoli.

La polizia turca ha interrogato il tassista che avrebbe accompagnato Alessandro Fiori in albergo. E proprio davanti all’hotel, in un cestino dell’immondizia, sono spuntati, nascosti sotto la carta di un giornale, il portafogli vuoto dell’italiano e il suo cellulare. Elementi chiave di un giallo che si complica di ora in ora.

Il 33enne di Soncino (Cremona) era partito all’improvviso da Malpensa per la Turchia il 12 marzo. Sembra certo che dovesse incontrare una ragazza americana, alla quale sembra fosse legato da una relazione. Lei lo aveva avvertito che sarebbe passata dalla Turchia. Per questo era partito in fretta, senza portare con sé le medicine che lo aiutavano per problemi depressione.

Un testimone italiano, che avrebbe fatto il volo con lui, ha raccontato che oltre al cellulare ritrovato a Istanbul, Alessandro Fiori ne aveva un secondo, nuovo, del quale i parenti non sapevano nulla.

La polizia turca ha appreso alcuni dettagli dal tassista, che è comunque sospettato di aver consegnato il suo passeggero a una banda di rapinatori. Fiori ha effettuato un prelievo di circa duemila euro con il suo bancomat tra il 13 e il 14 marzo, giorno in cui il manager è sparito. Poco dopo, resta traccia di un tentativo di un ulteriore prelievo di contanti da 7mila euro. Difficile che sia stato il manager visto che il plafond della sua carta era di 3mila euro mensili.

Per la polizia turca sono due le possibilità: o Alessandro Fiori è stato costretto a chiedere quella somma, o qualcuno ha preso il portafogli e il bancomat e ha cercato di effettuare il prelievo.

Il ritrovamento del cadavere sembra confermare lo scenario di un omicidio brutale. Gli inquirenti turchi non scartano a priori neanche l’ipotesi di un suicidio, magari legato alla depressione.