“Amnesty International è razzista e colonialista ed ha problemi di bullismo al suo interno”: l’indagine in Gran Bretagna

L'indagine svolta su Amnesty International Uk mostra un'organizzazione con seri problemi di bullismo al suo interno e legata a stereotipi razzisti.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 18 Giugno 2022 - 19:00 OLTRE 6 MESI FA

“Amnesty International è razzista e colonialista ed ha problemi di bullismo al suo interno”: l’indagine in Gran Bretagna

Amnesty International Uk è “colonialista e razzista” ed ha problemi di bullismo all’interno della stessa organizzazione. E’ quanto ha concluso un’indagine indipendente di Global Hpo. 

Secondo quanto riportato da The Independent, i cui risultati iniziali dell’indagine sono stati pubblicati ad aprile, ma nel rapporto finale ora è emersa la portata dei problemi dell’organizzazione rispetto al razzismo. Il documento di 106 pagine consegnato ai membri dello staff di Amnesty, spiega che l’uguaglianza, l’inclusione e l’antirazzismo “non sono radicati nel Dna” dell’organizzazione.

Amnesty International è razzista e colonialista?

“Salvatore bianco”, “colonialista”, “classe media” e “privilegiato”. Sono questi alcuni tra i termini più usati durante la deposizione e i gruppi di discussione per parlare di Amnesty. La diversità è risultata essere un grosso problema anche all’interno della stessa organizzazione. I candidati bianchi hanno maggiori probabilità di vedere assegnati degli incarichi rispetto a tutti gli altri gruppi e le persone di colore. 
Ci sono esempi di episodi razzisti che hanno messo a disagio il personale nero e asiatico. Tra questi alcuni che includono essere scambiati per altri colleghi con una tonalità di pelle analoga. Oppure fare commenti negativi sul digiuno durante il Ramadan o, ancora, commenti maleducati su celebrità, politici o eventi delle minoranze etniche.
 
“Il nostro punto di vista è che” salvatore bianco, classe media e privilegiato” è una percezione che costituisce una parte importante della storia e dell’eredità di Amnesty International Uk” ha rilevato l’indagine. “Una percezione che non è stata affrontata e come tale si manifesta nel paradigma culturale negativo dell’esclusione e del razzismo. È necessario che l’impatto di questa situazione sia riconosciuto e affrontato come parte della transizione verso l’antirazzismo”.

Le raccomandazioni rivolte alla sezione britannica di Amnesty International

Le raccomandazioni per il miglioramento includono l’astenersi dal raccogliere i dati sulla diversità in un gruppo omogeneo di neri, asiatici e minoranze etniche e fornire una formazione per migliorare il controllo dell’uguaglianza. Sacha Deshmukh, amministratore delegato di Amnesty International Uk, ha dichiarato che “è fondamentale ammettere che questo rapporto chiarisce ampiamente la portata della trasformazione che dobbiamo apportare per cambiare molte cose all’interno di Amnesty Uk come posto di lavoro. Ghpo ci ha aiutato a individuare dove dobbiamo apportare delle modifiche e non esiteremo a farle, soprattutto perché è chiaro che sono attese da tempo”.