AstraZeneca, Ue non rinnova il contratto per gli impegni non rispettati. Cosa succede ora

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2021 - 14:41| Aggiornato il 11 Maggio 2021 OLTRE 6 MESI FA
Astrazeneca, Ue non rinnova il contratto per gli impegni non rispettati. Cosa succede ora

Astrazeneca, Ue non rinnova il contratto per gli impegni non rispettati. Cosa succede ora (foto Ansa)

“La consegna di tutte le dosi previste dal contratto in vigore con AstraZeneca è la priorità per noi. Il contratto resta in vigore fino alla consegna dell’ultima dose”. Queste le parole di un portavoce dell’Esecutivo comunitario dopo le dichiarazioni del commissario Ue, Thierry Breton.

Una mossa attesa dopo che Bruxelles aveva avviato un’azione legale per inaffidabilità contro il produttore di vaccini anti-Covid.

AstraZeneca, Ue non rinnova il contratto per gli impegni non rispettati. Le parole di Breton

“Non abbiamo rinnovato l’ordine dopo giugno. Vedremo cosa succederà”, aveva detto il commissario al Commercio interno, Thierry Breton. Breton non aveva espresso critiche nei confronti del vaccino, che aveva invece definito “molto interessante e molto buono”, soprattutto “per le condizioni logistiche e le temperature” cui può essere conservato. Ora, aveva spiegato il commissario, “abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione”.

AstraZeneca, Ue non rinnova il contratto per gli impegni non rispettati. Cosa succede ora

“Il vaccino AstraZeneca è importante per il nostro portafoglio e viene somministrato a migliaia di europei – dice il portavoce – La società non ha rispettato gli impegni contrattuali e per questo la Commissione ha avviato un’azione giudiziaria. In passato abbiamo informato che non abbiamo esercitato l’opzione dei 100milioni dosi aggiuntive. Non ci possiamo pronunciare per il futuro”.

Il portavoce della Commissione europea ha ricordato che AstraZeneca nel primo trimestre ha consegnato 30milioni di dosi e che per il secondo trimestre ha annunciato la distribuzione di altri 70milioni di sieri, insistendo sulla necessità che tutti gli shot pattuiti arrivino ai Paesi dell’Ue.

Inoltre, vista l’azione legale in corso, il portavoce ha detto di voler evitare ulteriori commenti relativi all’azienda farmaceutica. E’ stato inoltre precisato che l’avvio o la conclusione dei contratti con le compagnie farmaceutiche è sempre una decisione che spetta alla Commissione assieme agli Stati membri.