ROMA – “Quello che a me preme e a mio marito è un ricordo di nostra figlia Valeria che era una persona meravigliosa. Se questo ricordo può essere diffuso, questo forse è l’unica cosa che ci preme da dire. Quello che è successo verrà poi appurato”. Queste le parole che Alberto e Luisa, i genitori di Valeria Solesin, la ragazza di cui poche ore fa è stata confermata la morte nell’attentato al Bataclan di Parigi, hanno voluto affidare alle telecamere, in un video-commento trasmesso a Domenica Live.
“Noi porteremo sempre nel cuore nostra figlia nel suo essere figlia, persona, cittadina, studiosa. – dice la madre di Valeria – Era una persona meravigliosa, ci mancherà molto e mancherà molto, potrei dire, anche al nostro Paese. Persone così sono persone importanti. Era simpatica, spiritosa, ma questo ve lo diranno i suoi amici”.
Nata a Venezia, viveva in Francia dal 2009. Al concerto era con Andrea Ravagnani, il ragazzo di Dro (Trento) conosciuto all’università e che per lei aveva cominciato a studiare il francese e si era trasferito nella capitale. Poi Chiara, sorella di lui, e il fidanzato Stefano Peretti. I quattro erano dentro il locale quando c’è stato l’assalto e durante la fuga si sono persi di vista. I documenti della ragazza erano nella borsa della sorella di Andrea e per questo è stato difficile ritrovarla. Per 24 lunghe ore, gli amici e i parenti hanno sperato che la ragazza fosse riuscita a scappare. Poi la mattina del 15 novembre la conferma: Valeria è morta.
Valeria Solesin era ricercatrice in demografia all’Ined, istituto della Sorbona. Una laurea in sociologia all’Università di Trento in collaborazione con la facoltà di Nantes in Francia, dove ha trascorso un anno di studi. Poi un master di due anni all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales e infine un master di specializzazione alla Sorbona. Studiava le famiglie tra la Francia e l’Italia nel tentativo di comparare i due sistemi.