Attentato Londra, è giallo sull’identità del killer: 4 vittime e 40 feriti. Ci sono 2 italiane

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Marzo 2017 - 08:27 OLTRE 6 MESI FA
Attentato Londra, killer è predicatore Abu Izzadeen: 4 morti e 20 feriti

Attentato Londra, killer è predicatore Abu Izzadeen: 4 morti e 20 feriti

LONDRA – Il terrorismo ha colpito il Parlamento inglese di Westminster, a Londra e in un primo momento sembrava avesse il volto di un uomo che somiglia al predicatore Abu Izzadeen. A smentire la sua identità è la stessa Channel 4, l’emittente britannica che per prima aveva indicato l’imam di Clapton come autore dell’attacco.

Chiunque fosse quell’uomo, ha prima travolto con un suv i passanti sul ponte che porta al Parlamento, ha sfondato il cancello e armato di due coltelli ha aggredito chiunque gli si è parato davanti. Gli agenti hanno serrato le fila e aperto il fuoco, crivellando di colpi il terrorista. Il bilancio di questo nuovo attentato che ha sconvolto Londra e il mondo intero è di quattro vittime, oltre all’attentatore, e di almeno 40 feriti.

Il killer avrebbe agito da solo, ha dichiarato Scotland Yard, che fin dal primo momento dell’attacco iniziato intorno alle 14,20 ora locale del 22 marzo, ha parlato di terrorismo. L’allerta massima è scattata in tutto il mondo, da New York a Roma, dove il 25 marzo sono attesi i capi di Stato per l’anniversario della firma del Trattato di Roma.

Il killer, le vittime e i feriti: ci sono due italiane.

Un uomo dai tratti asiatici e di circa 40 anni. Questa la prima descrizione dell’uomo che ha investito la folla con un suv e poi ha aggredito alcuni agenti all’interno del Parlamento inglese. Una descrizione che però sarebbe sbagliata. Secondo le prime fonti, l’attentatore era stato identificato con un predicatore islamico originario della Giamaica, Abu Izzadeen. Poi l’ulteriore smentita: non è lui, secondo quanto riferito dall’avvocato e dal fratello, dal momento che Izzadeen sarebbe tuttora in prigione. Anche un giornalista della Bbc, Dominic Casciani, cita “diverse fonti” secondo le quali l’uomo sarebbe in galera e non può quindi essere lui il killer

L’attentatore è stato ucciso dalla polizia inglese, che ha aperto il fuoco contro di lui, ma è riuscito a ferire a morte un agente che ha tentato di fermarlo. Inutile ogni tentativo di salvarlo da parte di Tobias Ellwood, deputato Tory, che è diventato un eroe. Gli ha praticato la respirazione bocca a bocca e ha cercato di fermare il flusso di sangue. Il parlamentare, scrive il Telegraph, è rimasto poi accanto all’agente fino all’arrivo dei soccorsi.

Il bilancio ufficiale dell’attentato, annunciato da Scotland Yard la sera del 22 marzo, è di cinque morti. L’assalitore, una donna investita tra la folla sul ponte di Westminster e l’agente di polizia che era stato ferito e soccorso da un politico nel giardino del Parlamento. Non è ancora nota invece l’identità della quarta vittima. Almeno 40 i feriti, tra cui tre studenti francesi del liceo Saint-Joseph di Concarneau, in Bretagna, e due donne italiane. Una giovane, originaria di Bologna, rimasta lievemente ferita nel parapiglia sul ponte e una donna romana, le cui condizioni sarebbero più gravi: è stata operata.

Intanto la polizia di Londra attraverso il suo account twitter ha invitato chi abbia foto e video dell’attacco al Parlamento a inviarle agli inquirenti. In un altro tweet si chiede anche di usare moderazione e buon senso prima di diffondere su internet le foto delle persone rimaste ferite.

La minaccia terrorismo in Gb e nel mondo.

La premier britannica Theresa May ha riunito il comitato d’emergenza Cobra dopo l’attacco terroristico di Londra e l’allarme resta grave in tutta la Gran Bretagna. Nonostante il pericolo e le minacce, il 23 marzo il Parlamento ha fatto sapere che continuerà a lavorare e non si lascerà fermare da quanto accaduto.

Anche gli Stati Uniti, con il presidente Donald Trump che ha telefonato alla May, hanno confermato che si è trattato di un attacco terroristico. Trump ha poi offerto “piena collaborazione e sostegno del Governo Usa nella risposta all’attacco e per portare i responsabili davanti alla giustizia. Porgo le condoglianze al Regno Unito e mi complimento per l’efficacia nella reazione delle forze dell’ordine e dei servizi di soccorso”.

Il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, scrive che alcuni sostenitori dell’Isis hanno celebrato l’attacco di Londra al grido di “Sangue al sangue”, come vendetta per i bombardamenti inglesi su Mosul.

L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, leader spirituale della Comunione anglicana, si è detto profondamente scioccato e addolorato: “Stiamo pregando per tutti coloro che sono stati colpiti e per chi sta rispondendo così coraggiosamente”. La Chiesa di Inghilterra ha diffuso in queste ore anche una preghiera per la pace invocando la protezione del Dio della pace e della concordia.

Solidarietà e cordoglio sono stati espressi anche dagli altri paesi nel mondo, dagli Stati Uniti e l’Europa fino al’India. Anche il premier Paolo Gentiloni ha espresso la sua vicinanza:

“L’Italia è vicina al popolo e al governo britannico di fronte all’attacco che ha colpito il cuore di Londra e delle sue istituzioni democratiche. Esprimo le condoglianze del governo italiano e le mie personali ai familiari delle vittime e la vicinanza ai feriti. Italia e Regno Unito sono fianco a fianco nella condanna e nella ferma risposta contro ogni forma di terrorismo”