Attentato Vienna, quattro morti e ventidue feriti. L’attentatore era originario della Macedonia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Novembre 2020 - 16:24 OLTRE 6 MESI FA
Attentato Vienna, quattro morti e ventidue feriti. L'attentatore era originario della Macedonia

Attentato Vienna, quattro morti e ventidue feriti. L’attentatore era originario della Macedonia (foto Ansa)

Quattro morti e ventidue feriti. L’attentatore era originario della Macedonia. Tutto quello che sappiamo fin qui sull’attentato a Vienna.

Quattro le vittime (cinque con l’attentatore), ventidue i feriti (di cui sette gravi) e quattordici persone arrestate. Questi i numeri dell’attentato a Vienna.

Chi era l’attentatore

L’attentatore, un 20enne simpatizzante dell’Isis radicalizzato originario della Nord Macedonia, è stato ucciso pochi minuti dopo l’attacco dalle forze speciali della polizia austriaca nei pressi della chiesa di San Ruperto (Ruprechtskirche) nel centro della capitale.

Era già stato arrestato, condannato e liberato con la condizionale dopo il tentativo di arruolarsi come foreign fighter in Siria.

Secondo quanto riferito dal ministro dell’Interno Karl Nehammer, si chiama Fejzulai Kujtim, era nato a Vienna e aveva la doppia cittadinanza austriaca e nordmacedone.

Il 25 aprile del 2019 fu condannato a 22 mesi di reclusione dopo essere stato arrestato in un aeroporto in Turchia, ma il 5 dicembre scorso era stato liberato con la condizionale.

Fejzulai Kujtim, come riferito dal ministro Nehammer, “per eseguire questo orribile attacco a cittadini innocenti, era equipaggiato con una finta cintura esplosiva, un fucile automatico, una pistola e un machete”.

Le indagini hanno già portato a 18 perquisizioni domiciliari e a 14 fermi tra la capitale e il sud dell’Austria, in località come St. Poelten e Linz. Per gli inquirenti, però, non vi sono prove che all’attacco abbia partecipato un secondo attentatore.

Prima dell’attacco, pare che il giovane avesse pubblicato una foto sul suo account Instagram che lo mostrava con due armi, ma non è ancora chiaro se avesse giurato o meno fedeltà allo Stato islamico.

La dinamica

Kujtim ha sparato a chi sedeva ai tavolini dei bar in sei diversi punti del centro storico, una circostanza che ha riportato alla mente quel terribile 13 novembre 2015 quando a Parigi furono colpite le persone sedute nelle “terrasses” dei caffè del Decimo Arrondissement, oltre agli obiettivi del Bataclan e dello Stade de France.

La prima sparatoria di Vienna, attorno alle 20, è avvenuta nella via in cui si trova la principale sinagoga della capitale, chiusa in quel momento e teatro nel 1981 di un attentato con due vittime, vicina a una zona di locali molto frequentata.

Gli attentatori hanno sparato a chi sedeva ai tavolini sulle terrazze dei locali del centro della città, in 6 diversi luoghi del centro storico di Vienna.

Alle 20,09 il ventenne Fejzulai Kujim è stato colpito a morte dagli agenti che erano nel frattempo intervenuti.

I luoghi colpiti si trovano tutti molto vicini fra loro, a distanza pedonale e all’interno del Primo distretto. Mentre l’attacco era ancora in corso, i testimoni hanno postato sui social circa 20 mila video.

Immediatamente è stato chiesto di non diffonderne più e di limitarsi a inviarli alle forze dell’ordine, lasciando lavorare su questi documenti gli investigatori.

Una squadra speciale di agenti li sta analizzando da ieri sera. Le vittime due uomini e due donne.

In due sono deceduti dopo il ricovero; l’ultimo è un giovane di 21 anni. Migliora invece il poliziotto ferito. Il governo austriaco, dopo un consiglio dei ministri straordinario, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.

Le vittime

Sono un uomo e una donna anziani, un giovane di 21 anni e una cameriera le vittime di Kujtim Fejzulai, il 20enne con doppia cittadinanza, austriaca e della Macedonia del Nord, che lunedì sera ha seminato il terrore tra le strade di Vienna. (Fonte: Ansa).