Auschwitz, il club con gli show per Mengele e le SS, tra torture e umiliazioni

di Caterina Galloni
Pubblicato il 4 Aprile 2021 - 14:00 OLTRE 6 MESI FA
Auschwitz, il club con gli show per Mengele e le SS, tra torture e umiliazioni

Auschwitz, il club con gli show per Mengele e le SS, tra torture e umiliazioni (Foto Ansa)

Un’agghiacciante fotografia in bianco e nero di ufficiali delle SS sorridenti di fronte a un edificio in legno nel campo di Auschwitz-Birkenau offre uno sguardo su uno degli orrori meno noti della Seconda Guerra Mondiale.   

Con il suo ampio portico e le grandi finestre, l’edificio rappresentava  un rifugio gradito ai soldati tedeschi di stanza nel famigerato campo di sterminio, ma per i detenuti era un luogo di degrado e disperazione.

Il club per gli show ad Auschwitz

Chiamato Kameradschaftsheim der Waffen SS KL Auschwitz l’edificio fu costruito da prigionieri e aperto poco prima della Pasqua del 1942 come social club per gli ufficiali del campo e le loro famiglie.

In meno di tre anni, il club aveva ospitato il cabaret, sketches, concerti e incontri di boxe.

Su un enorme schermo venivano proiettati dei film e sul palco erano state invitate a esibirsi grandi star del teatro, tra cui l’attrice e cantante italiana Lia Origoni, che nel febbraio 1943 aveva diretto uno spettacolo.

Prigionieri-artisti per Mengele nel club ad Auschwitz

Ma anche i prigionieri erano costretti a esibirsi, inclusi sette attori ebrei rumeni affetti da nanismo – cinque sorelle e due fratelli –  da cui rimase attratto Josef Mengele, il medico nazista soprannominato l'”Angelo della morte”.

Prima di essere inviati ad Auschwitz nel maggio 1944, gli Ovitz erano famosi a livello internazionale per gli spettacoli di varietà, il loro nome era Lilliput Troupe, ma nel campo dovevano lavorare al “Dr Mengele Dwarf Show”.

Mengele era noto per esaminare gli arrivi ad Auschwitz, separava le persone che lo interessavano, spesso gemelli, dalla folla diretta alle camere a gas o ai lavori forzati.

Sebbene fossero stati risparmiati a quel crudele destino e vivessero in condizioni migliori rispetto ad altri detenuti, i prigionieri scelti da Mengele furono sottoposti a esperimenti strazianti e disumani.

Per la famiglia Ovitz, questi prevedevano tra gli altri, la rimozione del midollo osseo e l’estrazione dei denti senza anestesia.

Lo scopo di questi esperimenti, alcuni dei quali considerati alla stregua di tortura, probabilmente era quello di cercare segni di malattie ereditarie nella famiglia, che includeva anche membri non affetti da nanismo.

Una volta, Mengele disse agli Ovitz che si sarebbero esibiti nel club ma una volta sul posto li costrinse a spogliarsi.

Ha quindi fatto una presentazione per i soldati, sostenendo falsamente che la “razza ebraica” era degenerata in nani e storpi.

I fratelli Ovitz

I sette fratelli sopravvissero agli orrori di Auschwitz e vissero come rifugiati in Unione Sovietica poi nel 1949 si trasferirono in Israele e ripresero le tournée.

La loro terribile storia è stata approfondita dall’attore di Star Wars e Harry Potter, Warwick Davis, in un episodio del 2013 nella serie di documentari Perspectives.

Attualmente l’edificio del social club si trova ancora a poche centinaia di metri dal famoso ingresso del campo ma pochi turisti lo notano perché non fa parte del Memoriale e Museo di Auschwitz-Birkenau.

Quando il campo fu liberato, fu trasformato in spazio sociale per i lavoratori del National Tobacco Monopoly e successivamente utilizzato dal National Grain Facilities, per immagazzinare il grano.

Ha iniziato ad andare in rovina negli anni ’80, quando era di proprietà del Tesoro nazionale.

La fondazione Luoghi della memoria vicino ad Auschwitz-Birkeanu, che ora gestisce l’edificio, sta cercando di salvarlo dalla rovina poiché mostrando come vivevano i soldati offre un’immagine più completa della storia del sito.