Azienda fallisce, magnate dell’acciaio Angad Paul suicida

di redazione Blitz
Pubblicato il 4 Maggio 2016 - 07:10 OLTRE 6 MESI FA
Azienda fallisce, magnate dell'acciaio Angad Paul suicida

Azienda fallisce, magnate dell’acciaio Angad Paul suicida

LONDRA – Il figlio quarantacinquenne di un magnate dell’acciaio britannico si è ucciso lanciandosi dal balcone del suo attico – del valore di svariati milioni di sterline – mentre i suoi figli giocavano all’interno dell’abitazione. Angad Paul, si è ritenuto responsabile del “catastrofico” fallimento della società di Lord Paul, il padre, un pari del Labour e poco prima della sua morte ha detto alla sua famiglia: “Non posso provvedere a voi”.

Paul, che era sposato con due figli, una di dieci anni e uno di sette, disse alla moglie Michelle che non potevano permettersi nemmeno una pizza e prima del suicido era diventato estremamente paranoico. Ha venduto le sue quattro auto sportive, indossava soltanto l’orologio meno costoso, e diceva alla sua famiglia: “Non merito le cose belle”.

Paul è morto lanciandosi da un edificio di otto piani di fronte alla BBC Broadcasting House a Portland Place nel novembre dello scorso anno. Ha deciso di suicidarsi quando gli amministratori hanno iniziato a battagliare per salvare la Caparo PLC, un’azienda fondata dal padre Lord Paul, 85 anni, uno degli uomini più ricchi del Paese.

Il calo del prezzo dell’acciaio, causato dalle importazioni cinesi a basso costo, in Inghilterra ha scatenato una crisi dell’industria e costretto la Caparo all’amministrazione controllata, con una perdita di 450 posti di lavoro, un mese prima della morte di Paul.

Nonostante il crollo dell’attività, Lord Paul l’anno scorso su The Times Sunday, era al 47° posto nella Lista dei Ricchi, con un patrimonio stimato per un valore 2,2 miliardi di sterline.

La moglie, Michelle Bonn, avvocato di 41 anni, ha detto: “Era una persona intelligente, calma, equilibrata. Ma tutto per lui era diventato catastrofico. Era paranoico. Chiudeva le tapparelle e spegneva il telefono”. Paul aveva sofferto di depressione e mesi prima della sua morte era andato nel cuore dell‘Amazzonia per un un ritiro, ma il viaggio andò male.

Michelle nel corso dell’inchiesta sulla morte del marito ha affermato: “Si lamentò del viaggio. La tribù che amava era cambiata, tutto era stato commercializzato e stavano perdendo la loro identità”.  Parlando del ritorno a Londra di Paul ha detto: “E’ arrivato tutto trasandato, distrutto, non era quello di sempre. Era molto distratto e per la prima volta da quando avevo 17 anni, ha lasciato che portassi una borsa. Ha detto “Mich, è tutto sbagliato, che cosa stiamo facendo?”. Era la persona più felice che abbia mai conosciuto. Non avevo idea che avesse pensieri suicidi”.

La moglie ha affermato che era devastato dai sensi di colpa per le perdita dei posti di lavoro, che rischiava di andare in rovina a causa del prezzo basso dell’acciaio. Michelle Paul nel corso dell’inchiesta ha detto che il suo “più grande amico” aveva avuto un episodio di depressione ma non le aveva mai manifestato tendenze suicide. Nei mesi precedenti la sua morte aveva espresso il desiderio di assumere un farmaco antidepressivo, già preso nel 1999.

Si era fatto ricoverare al Capio Nightingale Hospital – continuando comunque a seguire l’attività – ma dopo 12 giorni era stato dimesso poiché non ritenuto a rischio di suicidio. Tornò a lavorare, ma rimase devastato alla notizia della perdita di centinaia di posti di lavoro nell’azienda.

L’8 novembre, Paul disse a sua moglie che voleva stare da solo, e lei rispose che di sicuro non sarebbe accaduto.  Lord Paul – che viveva nello stesso edificio – chiamò per dire che sarebbe arrivato di lì a poco per incontrare suo figlio.

Più tardi quella mattina Michelle Paul si allontanò dall’appartamento, in Portland Place, nel centro di Londra, per bere una tazza di caffè, lasciando il marito a casa con i due figli.  Quando tornò, nel frattempo era arrivato anche Lord Paul, nessuno dei due riusciva a trovare Angad Paul. “Pensavo fosse nella camera da letto”. Successivamente notò che la porta della cucina che affacciava sul balcone era aperta, e quando guardò di sotto lo vide disteso sul tetto del primo piano. Il medico legale Shirley Radcliffe ha stabilito che Paul si è ucciso poiché “l’equilibrio mentale era alterato, soffriva di una profonda depressione. E’ morto a causa di gravi lesioni alla testa”.