Benjamin Mendy arrestato con l’accusa di stupro e aggressione ai danni di 4 ragazze: il Manchester City lo sospende

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 27 Agosto 2021 - 13:32 OLTRE 6 MESI FA

Il calciatore Benjamin Mendy è stato sospeso dal Manchester City dopo essere stato accusato di quattro casi di stupro e uno di aggressione sessuale. Le violenze sarebbero avvenute tra ottobre 2020 e agosto 2021 ai danni di tre ragazze di età superiore ai 16 anni.

Benjamin Mendy accusato di stupro e aggressione sessuale

La notizia viene dalla stampa inglese che cita la corte del Cheshire Constabulary. Mendy è stato ora arrestato: il difensore, 27 anni, è campione del mondo nel 2018 con la Francia. Dovrebbe comparire oggi, venerdì 27 agosto, davanti alla Corte di Chester.

Manchester City scarica giocatore: “Sospeso in attesa di un’indagine”

Il Manchester City ha intanto deciso di scaricare il giocatore. Per farlo ha rilasciato un comunicato in cui si legge: “Il Manchester City può confermare che dopo essere stato accusato dalla polizia oggi, Benjamin Mendy è stato sospeso in attesa di un’indagine. La questione è soggetta a un processo legale e il club non è quindi in grado di formulare ulteriori commenti fino al completamento di tale processo”.

Reati commessi tra ottobre 2020 e agosto 2021

Nell’accusa formulata dal pubblico ministero  si parla di reati commessi tra ottobre 2020 e agosto 2021. In tutto sono quattro le accuse che pendono sul difensore francese.

La corte del Cheshire Constabulary spiega che “si presume che i reati si siano verificati nel Cheshire tra ottobre 2020 e agosto 2021 e riguardano tre denuncianti di età superiore ai 16 anni”.

“Mendy – prosegue la nota del pm – è stato posto in custodia cautelare e comparirà davanti alla Chester Magistrates’ Court venerdì 27 agosto 2021″.

“Cheshire Constabulary e il Crown Prosecution Service ricordano a tutti che i procedimenti penali contro Mendy sono attivi e che ha diritto a un processo equo. È estremamente importante che non vi siano segnalazioni, commenti o condivisione di informazioni online che possano in qualche modo pregiudicare questi procedimenti”.