A Berlino 5mila studenti si prostituiscono per problemi finanziari

Francesca Cavaliere
Pubblicato il 24 Maggio 2011 - 14:51| Aggiornato il 3 Ottobre 2012 OLTRE 6 MESI FA

BERLINO – Il  Centro Studi Berlino  (“Studienkollegs zu Berlin” ) ha fatto una ricerca globale  dal titolo “Nebenjob: Prostitution” (Secondo lavoro: prostituzione) su circa 3600 studenti tra  Kiev, Parigi e Berlino.

Lo studio ha dato dei risultati inaspettati: ne è emerso infatti che uno studente su quattro pensa di potere  praticare il sesso per lavoro, che  sia fare spogliarello, servizio di escort o prostituirsi nel senso tradizionale.

A richiamare l’attenzione, però, sono stati i 3200 studenti della capitale tedesca ai quali sono state poste delle domande specifiche sull’argomento “sesso a pagamento”.

Infatti, mentre a  Parigi gli studenti che pensano di potere fare un lavoro nel campo della prostituzione  sono il 29,2 per cento, a Kiew il 18,5 per cento, a Berlino la percentuale è più alta con uno  uno studente su tre  che considera possibile potersi prostituire.

In effetti, a quanto riporta il giornale tedesco Bild, nel quartiere a luci rosse di Berlino , ogni 27 studenti ce n’è uno che vi svolge la sua attività, per una percentuale del 3,7 per cento e dei 140.000 studenti  e studentesse presenti a Berlino sarebbero in più di 5000 a lavorare col sesso.

Lo studente tedesco di medicina e filosofia Felix Betzler, membro collegiale del  Centro Studi Berlino, che ha parlato con molti studenti e studentesse circa i motivi che conducono alla strada della prostituzione, ha sottolineato che  sull’argomento  ci sono degli studi  scientifici,  anche se il tema cattura l’attenzione dei media solo di tanto in tanto.

Dallo studio sarebbe emerso che i motivi che spingono a diventare lavoratori del sesso sono i più disparati, anche se esiste un dato a testimonianza del fatto che gli studenti coinvolti nel mondo della prostituzione sono per più del 30 per cento persone che hanno fatto dei debiti.

E’ stato fatto un confronto tra un gruppo di studenti che si prostituisce ed un altro che non lo fa ed il risultato ha evidenziato che nel primo gruppo solo il 50 per cento riceverebbe sostegno finanziario dalle proprie famiglie, mentre nel secondo non solo la percentuale degli studenti indebitati è inferiore al 18 per cento, ma riceverebbe sostegno finanziario dalle famiglie per circa il 65%,

Il gruppo di studio, che ha posto agli studenti anche altre domande su ciò che li avrebbe spinti a prostituirsi, ha ricevuto le risposte più disparate che il giornale tedesco Bild ha riportato sul suo sito on line.

Alla domanda su quale sia il motivo più importante a spingere al sesso a pagamento, la risposta più frequente sarebbe stata “Retribuzione oraria superiore”, altre, quasi in egual misura, ” Emergenza finanziaria”, “Ricerca di avventure” e ” Mi diverto a fare sesso”.

La studentessa Nike ha risposto di “Cercare nuove esperienze”, Sonia ha osservato che ” Il denaro ha sempre un ruolo per chi si prostituisce, altrimenti non farebbe sesso in un bordello”.

L’affermazione di uno studente maschio riguardo a ciò che lo spingerebbe a prostituirsi è invece stata che il sesso a pagamento è “Una combinazione di denaro e divertimento”.

A parere degli esperti di una organizzazione di consulenza per prostitute ciò che spingerebbe a vendere il proprio corpo a scopo sessuale sarebbe, tra le altre cose “L’illusione e l’aspettativa di potere fare tanti soldi in maniera veloce, la ricerca del contatto fisico e la curiosità di fare sesso con molte persone sconosciute”.

Gli studenti che si prostituiscono sarebbero per lo più in una fase avanzata dei loro studi e di un’età media di 26 anni e quasi il 52,3 percento di loro è impegnato in una relazione stretta, tanto come gli altri studenti che non si prostituiscono.