Bertrand Cantat rischia accusa istigazione al suicidio per la morte dell’ex moglie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 13 Agosto 2013 - 12:25 OLTRE 6 MESI FA
Betrand Cantat

Betrand Cantat

PARIGI – I genitori di Kristina Rady, la moglie dell’ex cantante dei “Noir Désir” Betrand Cantat che nel gennaio del 2010 venne ritrovata morta suicida, da quattro anni hanno inciso sulla loro segreteria una lunga telefonata in cui Rady accusa Cantat di botte e intimidazioni. La telefonata ora potrebbe portare l’ex cantante dei “Noir Désir” di nuovo davanti ad un Tribunale con l’accusa di istigazione al suicidio.

Il cantante, dopo Rady si metterà insieme a Marie Trintignant. Quest’ultima, nell’estate del 2003 viene uccisa dallo stesso Cantat  a Vilnius in Lituania, dopo una furibonda lite per gelosia.

Tornando a Kristina, si tratta di una registrazione che dura sette minuti in cui la ragazza piange e racconta dettagli su “questo incubo che lui chiama amore” portato avanti a suon di botte e intimidazioni. Ora queste registrazioni potrebbero riportare davanti ai giudici Bertrand Cantat, scarcerato cinque anni fa dopo aver scontato metà della sua condanna a otto anni per l’omicidio di Marie, sua compagna per due anni. Elisabetta Rosapina, racconta la vicenda in un articolo apparso martedì 13 agosto sul Corriere della Sera:

“All’uscita dal carcere in libertà condizionata, alla fine del 2007, Bertrand aveva ritrovato ad attenderlo l’ex moglie, letterata e traduttrice di origine ungherese, madre dei suoi due figli, Kristina appunto, che lo aveva sempre difeso e affiancato durante il processo e la detenzione, nonostante si fossero separati nel 2002 a causa di Marie”. 

“La coppia si era riunita, ma assai poco felicemente: ‘Ieri ho quasi perso un dente — il 3 luglio 2009 Kristina registrava nella segreteria telefonica dei genitori i particolari di quel legame senza pace —. Il mio gomito è totalmente tumefatto e si è perfino rotta una cartilagine”. 

“L’ex moglie pareva stesse sperimentando sulla sua pelle la stessa brutalità che aveva provocato la morte della rivale, Marie, dopo quattro giorni di coma, il primo agosto di sei anni prima: ‘All’epoca a me non era successo, ma adesso ci siamo… e in più occasioni sono sfuggita al peggio. Secondo me, Bertrand è pazzo’.  Aggiungeva che non avrebbe potuto comunque abbandonarlo perché lui si sarebbe ucciso, e lei non voleva che i loro figli restassero senza padre. Ma il 10 gennaio del 2010, sei mesi dopo aver lasciato quel messaggio, è stata Kristina a impiccarsi nella loro casa di Bordeaux”. 

“Pubblicato, per la prima volta integralmente in un libro uscito nello scorso mese di giugno, L’amour à mort , l’amore a morte, opera di due giornalisti che avevano coperto il caso Trintignant, Stéphane Bouchet e Frédéric Vézard, quello sfogo porta ora nuovi guai al cantante, scagionato inizialmente da qualunque responsabilità diretta o indiretta sulla fine dell’ex moglie.  Un’avvocatessa di Parigi, Yaël Mellul, ha pronto un ricorso da presentare dopo ferragosto alla procura di Bordeaux perché riapra il caso in base ‘agli elementi emersi, che gettano una nuova luce sul suicidio di Kristina. Se quelle violenze saranno accertate, occorrerà stabilirne il nesso con il suicidio che è seguito'”.  

“L’avvocato del cantante, Aurelien Hamelle, minimizza i rischi giudiziari del suo cliente: Yaël Mellul, pur specializzata in casi di violenza domestica, agisce come ‘militante’, senza nemmeno un mandato della famiglia di Kristina. Inoltre non è facile dimostrare che è stato Bertrand, con i suoi maltrattamenti fisici e psichici, a spingere Kristina al suicidio”. 

“Ma questa nuova ondata di pubblicità negativa non poteva arrivare in momento peggiore per l’ex voce dei ‘Noir Désir’ che si appresta a pubblicare in novembre il suo primo disco da solista. Un ritorno molto atteso dai suoi fan, un passo decisivo verso la ricostruzione della sua vita e della sua carriera. Finché la voce di Kristina non è riaffiorata dal passato ad accusarlo”.