Brennero: Austria inizia barriera anti migranti da Italia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2016 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA
Brennero: Austria inizia barriera anti migranti da Italia

Brennero: Austria inizia barriera anti migranti da Italia (foto d’archivio Ansa)

VIENNA – L’Austria ha iniziato al Brennero i lavori per la costruzione di una barriera per limitare, in caso di necessità, l’accesso di migranti provenienti dall’Italia. La struttura – ha detto il capo della polizia tirolese Helmut Tomac all’agenzia Apa – avrà una lunghezza di 250 metri e comprenderà l’autostrada, come anche la strada statale.

Al valico italo-austriaco sono già stati smontati i guardrail e in una prima fase di lavori sarà anche modificata la segnaletica stradale. I controlli del traffico leggero e pesante saranno effettuati in un parcheggio a nord del confine. Nei prossimi giorni sarà anche allestito un centro di registrazione. I controlli – ha detto Tomac – potrebbero partire a fine maggio, ma sarà il ministero degli interni a Vienna a stabilire l’effettivo avvio.

Ovviamente negative le reazioni del mondo politico italiano:

“Siamo arrivati al muro preventivo”, dichiara Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, secondo cui la decisione del governo austriaco di erigere una barriera al Brennero, al confine con l’Italia, “è del tutto inaccettabile non solo perché viola le norme sulla libera circolazione di Schengen ma perché dimostra ancora una volta che si preferisce chiudersi nelle piccole fortezze nazionali invece di lavorare per una soluzione europea”. “Dall’Austria – conclude Pittella – una spallata inutile e negativa contro l’Europa”.

“L’Austria non chiude le porte. Venerdì scorso il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha incontrato la sua collega austriaca e, rispetto alle paventante intenzioni di chiudere le frontiere, non c’è stata questa determinazione”. Così il sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, a SkyTg24. Una decisione di ripristinare controlli al Brennero, peraltro, ha sottolineato Manzione, “avrebbe implicazioni economiche tutt’altro che trascurabili. Sarebbe una perdita secca consistente, per questo abbiamo insistito che l’area restasse aperta, ma l’Austria – ha aggiunto – ha elezioni politiche importanti alle porte”. Inoltre, ha proseguito il sottosegretario, un eventuale decisone di chiusura “avrebbe anche ricadute dal punto di vista umano, potrebbe implicare situazioni come quelle che vediamo purtroppo in Grecia”.

Gli arrivi in Italia del 2016, ha poi rilevato Manzione, sono 20mila, contro i 13mila dello stesso periodo del 2015, ma, ha evidenziato, “non si sono registrati incrementi significativi di siriani e eritrei. Ciò significa che per ora non non c’è stato uno spostamento dalla rotta turco-greca. Certo – ha aggiunto – se la Grecia diventasse davvero un enorme contenitore di anime, come dice il loro premier, quella grande marea potrebbe trovare sbocco da noi”.